Vandali green e scafisti non si fermano inasprendo le pene

La maggioranza di governo vuole multe più alte per chi imbratta i monumenti e 30 anni di carcere per chi trasporta i migranti sulle nostre coste. Ma, come insegna Nordio, la strada per risolvere i problemi non può essere quella

Di fronte alle imprese dei nuovi vandali di Ultima generazione, il controverso movimento ambientalista che da oltre un anno spinge i suoi attivisti a coprire di vernice statue e palazzi, ieri il Consiglio dei ministri ha presentato un disegno di legge che, se approvato, punirà con multe fino a 60mila euro chi deturpa o imbratta edifici o beni culturali.
Scafisti e attivisti verdi, la soluzione non sono nuovi reati
Non è sbagliato che i sedicenti ecologisti-verniciatori di presunti «simboli» – dalla Barcaccia di piazza di Spagna a Palazzo Vecchio a Firenze – debbano almeno pagare i danni che provocano. Rimettere a posto la facciata del Senato, per esempio, è costato 40mila euro. La norma prevede che la sanzione sia «immediatamente irrogabile dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali». Chi imbratta paga subito, insomma. E fin qui tutto bene.

Diverso è il discorso sulle pene detentive. Un progetto di legge firmato Frate...

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