«Uomo di fede, maestro di cultura». Il convegno in onore di mons. Negri

Fra i relatori: il Card. Müller, l’arcivescovo Crepaldi, il Sottosegretario Mantovano e il filosofo Buttiglione. Appuntamento al Teatro Nuovo di Dogana (RSM) il 25 novembre

Monsignor Luigi Negri, morto lo scorso 31 dicembre in una foto del 2014 (Ansa)

Fede, ragione, missione: sono le tre parole chiave per entrare nel profondo della personalità e dell’azione storica di don Luigi Negri, uomo di cultura e sacerdote milanese, poi Vescovo di San Marino – Montefeltro e Arcivescovo di Ferrara – Comacchio. Un uomo che ha dedicato l’intera sua vita e ha speso tutte le sue energie, fino all’ultimo respiro la notte di San Silvestro del 2021, per testimoniare Gesù Cristo, presente qui e ora nella sua Chiesa cattolica.

A 82 anni dalla nascita (Milano, 26 novembre 1941) e a due anni dalla morte, una miriade di associazioni di tutta Italia e della Repubblica di San Marino, oltre ad enti ecclesiastici e pubblici, nonché aziende private, si sono mobilitati per rendere onore a Negri quale «uomo di fede e maestro di cultura» che ha lasciato un segno positivo in molti, durante l’attraversamento degli ultimi sessant’anni di storia della Chiesa e della nostra nazione.

L’omaggio si svolgerà nelle forme di un convegno con relatori di altissimo livello, ma non destinato a pochi studiosi bensì – come sempre ha inteso fare Luigi Negri – aperto a chiunque sia interessato ad una verifica reale dei contenuti da lui proposti, dentro e fuori l’ambito ecclesiale.

La giornata di sabato 25 novembre 2023, al Teatro Nuovo di Dogana (RSM), si svolgeranno due sessioni. Nella prima, al mattino, dedicata al tema «Fede e ragione: un incontro per il bene dell’uomo», interverranno il Cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, che è stato uno dei più stretti e fidati collaboratori di Papa Ratzinger e, poi, di Francesco, alla guida della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede; in seguito il filosofo e uomo politico Rocco Buttiglione della Pontificia Accademia di Scienze Sociali, che ha conosciuto da vicino Negri e ha collaborato con lui; chiuderà la mattinata Alfredo Mantovano, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, cioè il braccio destro di Giorgia Meloni; moderatore il giornalista del periodico “Tempi” Rodolfo Casadei.

Nel pomeriggio i lavori riprenderanno mettendo al centro il tema della missione come «autorealizzazione della Chiesa». Daranno il loro contributo tre relatori: l’Arcivescovo emerito di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi, fondatore dell’Osservatorio “Card. Van Thuan” sulla Dottrina sociale della Chiesa; una importante figura femminile di vita contemplativa benedettina, Madre Monica Della Volpe, Badessa emerita del Monastero trappista di Valserena; il professore di Filosofia politica presso l’Università di Urbino Marco Cangiotti; moderatore Rodolfo Casadei.

Scopo del convegno del 25 novembre non è appena quello di celebrare una personalità che, pure, ha già un suo posto nella storia, bensì quello di mettere alla prova la vitalità della proposta cattolica nel contesto odierno. Quanto al rapporto fede-ragione, ad esempio, il contributo del Card. Müller è di cruciale importanza avendo egli guidato l’ex Sant’Uffizio negli anni del delicato passaggio tra i pontificati di Benedetto XVI e Papa Bergoglio, ed avendo di recente preso la parola, fra i membri scelti dal papa, nel Sinodo sulla sinodalità. Ha affermato Müller: «Questo sinodo dei vescovi porta frutto solo quando seguiamo la nuova e giusta via del Syn-hodos, la compagnia di Cristo, cioè quando seguiamo Colui che si è rivelato nella sua persona come Hodos, la via, la verità e la vita.» E’ questo un esempio del metodo seguito anche dal giovane liceale Negri, alla scuola di don Luigi Giussani, poi dal ricercatore universitario Negri, allo stesso modo poi nel ministero sacerdotale e nel magistero episcopale: seguire la compagnia visibile di Cristo, immedesimarsi con il suo corpo mistico, la Chiesa, assumendo da tale appartenenza – anziché dai “progressi” del mondo – il metodo, cioè la strada, con i criteri di giudizio nel rapporto con la realtà tutta; intervenendo pubblicamente “opportune et importune”, sia in modo opportuno che eventualmente inopportuno, come diceva il titolo, preso dall’apostolo Paolo, di una sua rubrica in un periodico.

Quanto alla missione, affermava Negri: «​​Pensare che l’evangelizzazione chiara riduca la libertà dei nostri interlocutori è cedere totalmente alla mentalità laicista che domina il mondo oggi, che ritiene la verità oppressiva della libertà». È significativo, nell’intenzione dei promotori del convegno, che a parlare della missione sia tra gli altri una mistica, Madre Monica, da 53 anni in clausura – cioè senza alcun ruolo nel mondo, senza un rapporto organico con il mondo esterno. Dunque sarà il rapporto tra verità (Rivelazione, Tradizione) e libertà umana la chiave di comprensione della missione come impegno ad annunciare la salvezza, nel contesto di un mondo in via di totale secolarizzazione e scristianizzazione.

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