Una lezione per capire come siamo arrivati alla crisi ucraina. «La Russia non è una democrazia»

Il nostro inviato Rodolfo Casadei ha approfondito con il direttore di Limes Lucio Caracciolo le origini reali delle tensioni emerse dalla crisi ucraina

«La Russia non può essere una democrazia perché se lo fosse non esisterebbe». Il nostro inviato Rodolfo Casadei ha interrogato il direttore di Limes Lucio Caracciolo sulle origini reali delle tensioni della crisi ucraina. Potete leggerlo sul numero di Tempi che trovate in edicola o abbonandovi al settimanale.

Una lezione di geopolitica alla portata di tutti che vuole approfondire il rapporto tra Russia, Europa, Stati Uniti e come siamo arrivati alla guerra che sta straziando l’Ucraina. E le sanzioni europee contro il paese di Putin? Sono un attacco al Cremlino, «esprimo mancanza di unità politica all’interno dell’Unione Europea», ma soprattutto «sono aggirate da chi le ha volute».

I rapporti tra Russia e Germania, secondo Caracciolo, «hanno subìto un logoramento» politico, non commerciale: «il mondo industriale ed economico tedesco continua a scommettere sulla Russia, gli imprenditori della Germania hanno ripetuto in pubblico e in privato che non apprezzano le sanzioni».

Un attacco forte, ma il direttore di Limes non si limita ad accusare, spiega anche come i tedeschi aggirano le limitazioni commerciali contro la Russia. Insomma, come al solito, il paese della Merkel dice una cosa e ne fa un’altra. Mentre l’Italia applica alla lettera le sanzioni decise collettivamente… Andate in edicola o abbonatevi per non perdervi questa lezione a cura di Rodolfo Casadei.

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