Ed in questo percorso dove le opere vengono accostate in una modalità dialogica e non cronologica, il gioco dei concetti opposti comincia dal rapporto tra esterno ed interno: già da metà novembre, infatti, saltano agli occhi di turisti e torinesi una serie di sculture di artisti di rilievo della storia dell’arte recente (da Antonietta Raphael Mafai, esponente della Scuola Romana, a Marino Marini, ad Arman del Nouveau Réalisme, a Velasco Vitali) installate tra la Piazzetta Reale, il cortile di Palazzo Reale e quello di Palazzo Chiablese. Il concetto oppositivo lo si trova anche nella relazione tra le opere e lo spazio contenitore: benché normalmente l’arte contemporanea viene ospitata nel white cube, ovvero in uno spazio neutro, qui è in dialogo con l’architettura e la pittura barocca che definisce il gioiello-circuito museale. Una passeggiata tra grandi talenti, da godere fino al 30 aprile 2014, che permette di conoscere le suggestive location del Polo torinese e che ci fa sentire come sospesi nel tempo e nello spazio; una retrospettiva, come ha detto il curatore e critico letterario Arnaldo Colasanti, «forse più somigliante a un romanzo, a una poesia».