Torino, mozione per le scuole paritarie svuotata dal Pd. «Ma così non si fa il bene della città»

La sinistra, divisa al suo interno, boccia e rimanda la proposta presentata da Fism e dall'assessore pidiellino Silvio Magliano.

Torino come Bologna, le scuole paritarie spaccano la maggioranza. Ricordate la vicenda dei ritardi dei pagamenti agli asili convenzionati del Comune piemontese, che aveva portato 800 persone in protesta fuori da Palazzo di Città lo scorso 19 marzo? La mozione Fism che quel giorno fu presentata al sindaco Piero Fassino in queste settimane è passata al Consiglio comunale, dove è stata discussa a lungo. E ieri è arrivata al definitivo subemendamento firmato Pd: «Di fatto, però, si svuota di significato il testo, limitandone l’impatto», fa sapere Silvio Magliano, vicepresidente vicario del consiglio comunale in quota Pdl e promotore della mozione: «Il Pd non prende impegni, né a favore dei giovani, né per il bene della città».

LE PROPOSTE. La proposta di Magliano si orchestrava su tre punti: il recupero dei fondi per l’anno scolastico in corso, un impegno a pagare con puntualità quanto spetta alle scuole per il 2013-14 e la predisposizione degli atti utili per la “bancabilità” del contributo, ossia la certificazione del debito che permetterebbe alle scuole creditrici di presentarsi agli istituti convenzionati per farsi anticipare i soldi che attendono dal Comune. Dei tre punti, solo uno è rimasto, ossia quello relativo ai pagamenti dell’anno in corso, di cui però non sono state fissate le date entro cui versare i soldi. Gli altri due sono stati rigettati: per la bancabilità, nello specifico, il Comune ha allo studio altri provvedimenti.

DIVISIONI PD. Il tutto accade, accusa il Pdl, per non dividere il Partito democratico: già alcuni consiglieri della maggioranza avevano sottoscritto in precedenza la mozione di Magliano, riconoscendo il valore delle scuole paritarie per le casse della città. Il sistema è lo stesso già visto a Bologna: è tutto nell’interesse del Comune sostenere le convenzioni con le scuole paritarie piuttosto che dover far fronte ad un aumento, ben più costoso, di iscritti negli asili statali. Ma, sempre come succede nel Comune felsineo, l’ala più di sinistra della maggioranza non vuole dare riconoscimento al valore del privato che gestisce un servizio pubblico, opponendosi alle convenzioni e, di conseguenza, minando l’unità interna del Pd.

TUTTO RIMANDATO. La discussione è così rimandata: sarà da affrontare prima del 30 di giugno, giorno dell’approvazione del bilancio. Il Pdl promette battaglia, e non soltanto per tutelare la convenzione con le scuole paritarie e la convenzione Fism: sotto accusa anche le tasse di affissione, inique nei confronti degli asili non statali, costretti a pagare un’imposta gratuita per gli altri istituti.

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