Texas, sparatoria al concorso di disegni contro Maometto. Uccisi gli attentatori, forse legati all’Isis

L'iniziativa di dubbio gusto era stata organizzata al Curtis Culwell Center di Garland, sobborgo di Dallas, dall'American Freedom Defense Initiative, che aveva offerto 10 mila dollari al vincitore

Due attentatori sono stati uccisi ieri negli Stati Uniti, in Texas, dopo aver cercato di colpire un centro congressi dove si teneva un concorso di disegni caricaturali su Maometto.

 SPARATORIA. L’iniziativa era stata organizzata al Curtis Culwell Center di Garland, sobborgo di Dallas, dall’American Freedom Defense Initiative, che aveva offerto 10 mila dollari al vincitore. Gli organizzatori sapevano che il concorso di dubbio gusto sarebbe stato a rischio e per questo avevano ingaggiato circa 40 guardie private. Verso le 19 locali, due uomini si sono fermati con l’auto davanti al centro congressi e hanno aperto il fuoco. Una guardia è stata ferita in modo lieve, mentre i due attentatori sono stati uccisi nello scontro a fuoco. Dentro l’automobile, una squadra di artificieri ha trovato un ordigno incendiario.

DUBBI SULL’ISIS. Tra i presenti alla premiazione del concorso, c’era anche Geert Wilders, politico olandese inserito da Al-Qaeda nella sua lista di ricercati. È possibile che Wilders fosse uno degli obiettivi dell’attacco. Non è ancora chiaro chi fossero i responsabili dell’attentato: poche ore prima della sparatoria, su un account twitter era apparso l’hashtag #texasattasck, in cui l’autore parlava di un attentato da fare insieme a un «fratello» e prestava giuramento di fedeltà ad Al-Baghdadi, califfo dell’Isis. I legami reali con lo Stato islamico, però, sono tutti da verificare.

PARIGI, COPENAGHEN, DALLAS. Dopo l’attentato di Parigi contro la redazione di Charlie Hebdo, un secondo attacco da parte di islamisti ha avuto luogo a febbraio a Copenaghen, in Danimarca, durante un incontro intitolato “Arte, blasfemia e libertà di espressione”. In quell’occasione, due persone oltre all’attentatore sono rimaste uccise.

Foto Ansa/Ap

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