Terremoto di 8.2 gradi Richter colpisce il nord del Cile

La scossa principale alle 20.46, a 95 chilometri dalla costa di Iquique nel nord del paese, seguita da uno tsunami. Sei le vittime, evacuate 900mila persone su tutte i 4mila km di costa del paese

Alcuni cileni si fanno coraggio nel piano alto di un palazzo di Iquique, zona epicentro del terremoto, poco dopo la scossa principale

Un terremoto di 8,2 gradi della scala Richter ha colpito il Cile questa notte all’1.46 ora europea (nel paese erano le 20.46). Il terremoto ha avuto ipocento a 20,1 chilometri di profondità nell’oceano pacifico, ed epicentro a 95 chilometri a nord ovest di Iquique, capoluogo della ragione nord del paese Tarapacà, e uno dei principali porti (che si trova a 1800 chilometri dalla capitale Santiago). Sono morte 6 persone, e entro i 45 minuti successivi alla scossa è seguito uno tsunami, con onde alte 2 metri che si è abbattuto su Iquique:

EVACUATE LE COSTE. La prima misura assunta dal paese (che nel 2010 ha dovuto fronteggiare un terremoto estremamente distruttivo, la cui principale scossa aveva misurato 8,8 gradi della scala Richter) è stato lanciare l’allarme tsunami: 4mila km di costa sono state immediatamente evacuate, gran parte della popolazione costiera è stata fatta spostare nell’entroterra in zone ad una certa quota. Alle 4.20 dell’alba ora locale il ministro dell’Interno cileno ha disposto la cancellazione dell’allarme tsunami in tutto il paese. Ha comunque lasciato l’allarme in 6 località costiere, oltre a Iquique anche Arica, Pisagua, Patache, Tocopilla e Mejillones, località nelle quali il mare è rimasto comunque molto grosso, con onde alte al largo, anche di uno o due metri. In queste ore sono ancora 86mila i cileni che continuano ad essere evacuati dalle proprie abitazioni, ospitati in alberghi, e che solo dalle 11.40 ora italiana potranno fare ritorno a casa. Complessivamente sono stati 900mila i cileni (tra paese continentale e insulare) che dopo il terremoto sono state evacuati. I dispositivi di sicurezza hanno funzionato bene in tutto il paese e sono scattati immediatamente nel paese, con sirene che hanno segnalato ai cileni di lasciare le proprie case. Revocando stamattina le ultime misure di emergenza tsunami, il ministro dell’Interno cileno si è complimentato con le unità di emergenza e poi con i cittadini per la reazione corretta e ordinata alle scosse di terremoto. Attualmente a Iquique e a Tocopilla è stata riattivata il 50 per cento della fornitura elettrica.

TERREMOTO NON HA ESAURITO ENERGIA TELLURICA. Poco dopo le 20.46, e fino quasi alle 23 si sono seguite diverse scosse di alta intensità ma comunque meno della scossa principale, generalmente intorno ai 5 gradi della scala Richter, e sempre con epicentro in linea d’aria tra i 90 e i 40 chilometri della costa di Iquique. Secondo il Centro Sismológico Nacional (Csn) de la Universidad de Chile, il terremoto non avrebbe però ancora liberato tutta l’energia tellurica «E per questo si aspettano altre scosse per altri giorni. Noi abbiamo registrato già più di 10 repliche di magnitudo 5 e superiori» ha dichiarato il direttore del Csn alla radio nazionale Biobio, che ha poi spiegato: «La scossa ha attivato la cosiddetta zona di silenzio sismico (interna alle fasce telluriche, ndr.), rompendo la breccia sismica per circa 200 chilometri. Per questo dobbiamo studiare più attentamente quello che è successo nelle prossime ore, per capire se tra le scosse possa seguirne una più potente di quella di ieri».

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