Susanna sotto canestro e la Dinamo Sassari torna vincere (poteva essere altrimenti?)

Cari amici, finalmente, dopo un mese e mezzo, la Sla mi ha dato un po’ di tregua. Così ho deciso di tornare al palazzetto per sostenere i “miei ragazzi” reduci da 5 sconfitte…. Bè che avete da dire? Anche i migliori possono inciampare…. Cos’è siete tutti perfetti?

Arrivata al palazzetto sono venuti a salutarmi i dirigenti Dinamo, giornalisti e amici. Poiché il mio ultimo rientro al palazzetto era stato disastroso per l’assalto che avevo avuto dai tifosi che erano venuti a salutarmi, la mia amica Valentina, che io chiamo “il mio ufficio stampa”, e lo staff della Dinamo hanno deciso di preservarmi, dando al caro Salvatore il compito di vegliare su di me e smistare le persone che venivano a salutarmi. Salvatore ha preso alla lettera l’incarico e concedeva un minuto a persona ma, almeno, non mi sono stancata eccessivamente, visto che era il mio rientro in campo. La cosa che mi ha divertito molto è che a un certo punto il “ligio Salvatore” stava cacciando proprio Valentina, dicendo che era scaduto il minuto e, quando lei ha osato protestare che glielo aveva detto lei di regolamentare le visite, lui ha risposto: la legge è uguale per tutti e anche per te il minuto è scaduto! Beh, ho riso a crepapelle. Con Salvatore non si scherza… Attenta Valentina, il minuto vale anche per te! Ha anche aggiunto: «Dobbiamo salvaguardare o no Susanna dalla stanchezza e dallo stress? Un minuto è sufficiente per salutarla!» A volte le persone vedendomi così “pimpante” si dimenticano che ho un pelino di Sla e li ringrazio di essere così premurosi, ma, purtroppo, devono considerare quanta fatica faccio dal momento che decido di uscire.

Iniziata la partita, Venezia ha imposto subito il gioco e noi arrancavamo. Arrivati all’intervallo lungo dovevate sentire come si lamentavano gli amici e tifosi che erano venuti a salutarmi. Mi sono sentita dire che erano una delusione, un disastro, una Caporetto e che era pure un po’ colpa mia che avevo perso il “mio fluido”!

Li ho lasciati parlare e nonostante i -15 ho esordito: vinciamo perché stanno prendendo la mia forza. I ragazzi sanno che sono qua, sono in campo con loro e, se necessario, gli do qualche scappellotto. Solo la mia cara amica Annina ha creduto a ciò che dicevo e a fine partita ha preso in giro tutti interpretando i miei pensieri… Mi ha vendicato… Grazie Annina!

Beh, rientrati in campo siamo andati anche a -18 ma da allora è iniziata la grande rimonta. E sapete come è finita Dinamo-Venezia? 88-80. Ci avevo creduto, insieme al mio vice presidente Gianmario, col quale avevamo parlato della partita e i ragazzi ci hanno creduto insieme a noi… Da due si inizia a crederci! Siamo riusciti, col potere del nostro pensiero, a trascinare tutti… basta un sassolino per creare una valanga!

“La mia Dinamo” ha ritrovato la vittoria dopo tanto tempo. Credo che i ragazzi avessero bisogno di tranquillità e fiducia…. non dimentichiamoci che sono ragazzi!!

Come sempre a un minuto dalla fine della partita, la mia Ica ha staccato il respiratore dalla corrente per portarmi a bordo campo per ringraziare e salutare i “miei ragazzi”.

Prima di tutti è venuto verso di me il mio caro Paolo Citrini contento di rivedermi in campo. Pensate forse io fossi dispiaciuta di rivedere il mio vice allenatore preferito? Scusa Massimo ma al cuore non si comanda! Beh, Paolo dopo un breve colloquio privato mi ha dato un bacio in fronte e ha lasciato spazio ai “miei ragazzi”!

Si sono precipitati Manuel e Brian, il primo mi ha detto di aspettare che Laura, la sua compagna, mi avrebbe “presentato” il piccolo Thiago, il loro figlioletto che proprio il giorno compiva un mese. Brian mi ha detto come sempre tanti segreti che non posso rivelare. Subito dopo si sono avvicinati il mio ministro della difesa Jack e il mio piccolino (solo per età) Massimino e per un attimo ho avuto intorno i “miei fantastici 4”: Manuel, Jack, Brian e Massimino. Una gioia infinita averli tutti e quattro intorno dopo quella importante vittoria. Il mio rientro al palazzetto dopo il mese e mezzo di esilio era stato di buon auspicio.

I ragazzi hanno continuato a fare il giro del campo mentre io ho aspettato il piccolo Thiago. Un bimbo bellissimo, un bambolotto, con gli occhi del colore del “mio capitano”. Faceva delle faccette buffe e delle smorfiette che ti rapivano… Ehy bambolotto… fai le smorfiette alle signorine? Beh, questo bambino ha un mese e ha già capito tutto della vita! Thiago non era per niente disturbato dal chiasso intorno, nonostante il palazzetto si stesse svuotando. D’altra parte, il “futuro capitano” della Dinamo, deve abituarsi al frastuono dei palazzetti… Forza Thiago hai conquistato la tua prima tifosa. L’ho accarezzato e coccolato teneramente con gli occhi e gli ho parlato mutamente, come so fare io e come fanno i malati di Sla, ma so che lui mi ha sentito! È stato un incontro magico quello col piccolo Thiago e, spero, di poterlo rincontrare le prossime volte che andrò al palazzetto. Nel frattempo sono venuti gli amici, compresi quei tifosi che me ne avevano detto di tutti i colori contro la “mia squadra”. Adesso volevano organizzare le “mie trasferte” a Trento per i playoff, con due rianimatori d’eccezione: babbo (dott. Vidili) e suo figlio Marco. Vi immaginate? Da una Caporetto, alle stelle! La mia cara Annina ha preso in giro quei menagrami da parte mia, e mi sono proprio divertita. Annina sei stata grande… gli abbiamo fatto rimangiare tutte le cattiverie contro i “miei ragazzi”! Lo so, ogni tanto si perdono nella nebbia ma quando vedono il faro ritrovano la rotta. Cos’è, voi non vi siete mai persi? Ma non fatemi ridere! Adesso mi credevano, ma io ero sicura anche delle promesse dei “miei ragazzi”… di dare il massimo e di fare il meglio per regalarmi la vittoria. Beh, ci sono riusciti!

Dopo aver salutato tutti, non mi rimaneva che il ritorno a casa, a malincuore. Il mio ritorno al palazzetto era stato un gran successo. Avevamo vinto, avevo incontrato tantissimi amici anche se… qualcuno mi ha bidonato. Non vorrei dire…. Ehi, ragazzino, aspetto gli abbracci promessi! Soprattutto ero stata un po’ meglio e forse potevo fare qualche progetto per i play off, che dite? Li posso fare? Diciamo che inizio ad “allenare mentalmente” e donare un po’ della mia forza ai ragazzi. “Solo credendoci”, si può arrivare alla meta… Guardate questa rompiscatole… che è la prima a crederci! Sì, devo allenare i ragazzi a crederci. Meo, tranquillo, non ti voglio “rubare” il posto, tu sei l’allenatore intoccabile per me e lo sai… io li alleno col mio pensiero a te…. tocca faticare!

Tranquilli ragazzi che, se tutto va bene, per i playoff ci sarò anche io a stressarvi dal mio angolino, ma sicuramente, dopo ogni partita vi ringrazierò come sempre…. FORZA DINAMO!

bacioni,

Susanna

Exit mobile version