Il mio destino è stato di conoscere un mondo diverso (ma anche da questo si può trarre del bene)

Non si può dire che abbia iniziato bene le mie vacanze, ma… cosa possiamo farci? Bisogna prendere quello che viene, protestare è inutile. Stavo già male prima che iniziassi le ferie e cercavo di resistere. Ma forse ho tirato un po’ troppo la corda, così alla fine ho ceduto all’infezione alle vie respiratorie.
I miei medici e infermieri mi hanno curato bene, ma credetemi, avere la febbre, e col caldo di questo luglio, non è stato il massimo. Dover fare gli antibiotici per debellare l’infezione, come inizio di vacanze, è stato molto triste! La mia mente, in quei giorni, è “volata” solo a casa tra pastiglie e flebo… che tristezza! Non che dovessi andare da nessuna parte, ma se “ero impegnata a cercare di respirare”, non potevo cercare di far volare la mente per altri lidi!

Appena mi sono ripresa, la mia mente ha ripercorso tutti i paesi che ho visto prima di ammalarmi, e meno male che ne ho avuto la possibilità di vederli (adesso ho sempre molti rimpianti), ma sono contenta di essere riuscita a visitare mezza Europa. Partivamo sempre come “turisti fai da te”, senza prenotare alberghi in nessuna città. L’unica prenotazione era la nave, andata e ritorno. In genere, il gruppo era formato da “pochi ma buoni”: io, Immacolata e il nostro amico Marco, perché meno si è, meno teste pensano e nascono meno discussioni sulle varie “esigenze” di tutti, del tipo: io mi voglio alzare tardi; io prestissimo così andiamo in giro all’alba; io voglio vedere questo anche se agli altri non interessa; io voglio mangiare panini; io voglio mangiare al ristorante; e di queste pretese se ne sentono a non finire quando il “gruppo” è troppo numeroso. Invece noi eravamo “collaudati” e decidevamo che paesi vedere prima della partenza, e l’itinerario giornaliero lo decidevamo la notte prima nella stanza dell’albergo.

Ho ripensato alle nostre avventure… e anche alle nostre disavventure. Ma quando si è giovani, anche gli intoppi si affrontano diversamente e con divertimento. È bello, nella mia condizione, ricordare anche quello che “non era andato per il verso giusto”. Mi aiuto con le fotografie, così evito di “fare cilecca”!

Questa estate, insomma, sono andata dalla Turchia alla Grecia, dalla ex Jugoslavia all’Ungheria. Poi ho fatto un volo mentale in Bulgaria, Austria, Germania, Svizzera, Francia, Lussemburgo, Liechtenstein, Spagna e, infine, Portogallo. Solo due viaggi non ho fatto col mio amico Marco: il primo è stato quello in Jugoslavia, Bulgaria, Ungheria e Grecia, che ho compiuto con mio zio Giovanni e tutta la combriccola. Eravamo due macchine e ci siamo divertiti a non finire anche se siamo finiti in ospedale per il caldo. Quell’anno in Grecia si sono toccati i 50 gradi, per poco non “finiamo arrosto” anche perché allora l’aria condizionata in automobile era un lusso, e allora ci dovevamo “condizionare” coi finestrini aperti, che era meglio tenere chiusi perché “entrava il fuoco”!

L’altro viaggio a cui non ha partecipato Marco è quando siamo andati in Spagna e Portogallo; siamo andati insieme all’altra mia sorella e la sua famiglia. Ricordo quando non trovavamo albergo a Burgos. Era notte e avvistammo un alberghetto cui erano rimaste solo pochi posti. Ci accorgemmo che un altro gruppo di italiani, anche loro in auto, ci stava battendo sul tempo, precedendoci nell’entrata dell’hotel. Così, per batterli sul tempo, mentre loro diligentemente circumnavigavano l’albergo rispettando tutti i sensi unici, io per precederli entrai contromano per una via. Quando giunsero nella hall, io ormai avevo preso gli ultimi posti disponibili. Lo so, non si deve fare, ma la gioventù ti porta a fare anche cose poco carine!

Con Marco sono ritornata in Ungheria, paese splendido, e sulla strada verso Budapest, ci siamo ritrovati a dormire in una stalla, perché i proprietari avevano adattato metà della stamberga come pensione, e l’altra metà era rimasta una stalla. Mentre cenavamo, ci siamo meravigliati nel vedere attraverso una vetrata che, nell’altra sala, stavano consumando il loro pasto… delle mucche. Fra noi e loro c’era solo un vetro!

La mia amica Claudia quest’anno mi ha riportato nella splendida Ungheria e in particolare a Budapest. Quando è venuta a trovarmi e a raccontarmi cosa evava visto, a me pareva di ritornare lì. E più lei proseguiva nella narrazione, e più a me s’accendeva la memoria. Quanta nostalgia, quanta spensieratezza.

Il mio amico Emanuele, invece, mi ha portato in vacanza con la sua famiglia, prima in montagna, poi al mare con le varie escursioni, fino al ritorno a Milano.

Mio nipote Stefano, con i suoi amici, mi hanno portato in Oman; poiché lui vive a Roma, quando è venuto a trovarmi mi ha portato un dvd del suo viaggio con numerose fotografie e i numerosi commenti! I suoi commenti spassosi mi hanno fatto divertire molto come fossi della compagnia!

Devo ringraziare questi due amici e mio nipote che mi hanno portato con loro in vacanza!

Quanti chilometri abbiamo macinato quando viaggiavo, ma è stato bellissimo perché ho visitato tanti bei paesi, ho appreso usi e costumi e adesso quei ricordi mi aiutano a non rimanere troppo “fuori dal mondo”! Certo, adesso, vivo di ricordi, e devo ringraziare di poterli avere, molti non hanno neanche quelli, e con “molti”, intendo anche molti “sani”! Sono stata fortunata finché non ho avuto uno “scontro frontale” con la Sla, ma poi ho avuto una fortuna diversa, ho incontrato delle persone splendide che mi hanno regalato tanto, che certamente in una “condizione normale” non avrei potuto conoscere e apprezzare. Credo fosse questo il mio destino, conoscere un mondo diverso e trarne ciò che c’era di buono.

Da quando mi sono ammalata la mia vita è cambiata radicalmente e “devo viaggiare” con la fantasia, lo sapete che di quella ne ho tanta e posso volare in ogni paese come molti non sanno fare, e riesco a divertirmi lo stesso, e se ci sono marachelle da fare, state tranquilli che non mi tiro indietro! Peccato per quelli “privi di fantasia”, non sanno quello che perdono!

Avete visto quanti paesi ho visitato quest’anno? Credo che nessuno di voi abbia viaggiato quanto me! Avete visto cosa fa la fantasia e l’immaginazione?

Amici liberate la fantasia, ve lo consiglia una che è stata costretta e che ci ha guadagnato ad aprire la mente!

Purtroppo dopo questi viaggi piacevoli, il 4 settembre sono “atterrata” di colpo, quando mi hanno ricoverata in rianimazione per gravi problemi. In verità quel giorno dovevo fare solo il cambio cannula e la broncoscopia: invece è successo che mi hanno ricoverata. Non potete immaginare la fatica che ha fatto dottor Vidili a convincermi a rimanere in ospedale per “il mio bene”, ma non sentivo ragioni: poi quando mi ha spiegato tutto, ho capito che “rischiavo grosso”e ho deciso che era meglio rimanere! È stato un periodo molto difficile per me, di incertezze, molti dubbi, ma “babbo”, insieme agli altri medici e gli infermieri che mi hanno confortato, mi hanno dato possibilità di continuare a lottare. Babbo sta facendo di tutto per impedire alla Sla di “fermarmi”! Adesso la mia “vacanza” (che avrei volentieri evitato) in rianimazione è finita, anche se non sono finiti i miei problemi, ma sono qui a raccontarvelo, quindi “giriamo pagina” e andiamo avanti!

bacioni,

Susanna

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