Spider-Man: Far from Home

Il secondo film dedicato all’uomo Ragno dopo Homecoming espande l’ambientazione scolastica del ragnetto portandoci in uno scanzonato viaggio in giro per l’Europa. Il film prende infatti il meglio del cinema adolescenziale – prime cotte, scherzi, piccole grandi rivalità, professori premurosi – ben note al regista Jon Watts, mischiandolo con le tematiche dolorose risultato dei due ultimi Avengers, in particolare Endgame. È quindi un film a tinte sfumate, in cui dolore e gioia si scambiano il posto in maniera rapida. Il mondo deve fronteggiare gli sciagurati effetti dello schiocco di Thanos, il ritorno delle persone scomparse e la dramattica dipartita di uno degli eroi più amati. L’uomo ragno affronta tutto questo con il suo particolare piglio da diciassettenne: insicuro, non pronto a farsi carico di mille responsabilità,  desideroso di vivere la sua vita. Ecco allora che Mysterio sembra la soluzione a tutti i problemi: il lavoro fatto da Gylehanll è eccellente. Il suo personaggio oscilla tra diverse sfumature, apparendo, così come l’Avvoltoio, tragico figlio della società contemporanea.  C’è infatti ben presente il tema dei media e della realtà virtuale, dell’incredibile forza delle immagini che sono capaci di annientare e sovvertire la verità. Temibili droni occhiuti sono la minaccia più letale, con suggestioni terribilmente attuali (e, in tema di post-verità, non perdete le due scene dopo i titoli di coda). Il male si presenta sotto suggestive spoglie per colpire in maniera implacabile: una scena chiave del film è l’incubo di Peter, una veloce e ben scritta sequenza di deliri visivi, di incubi fisici che intaccano le fondamenta del nostro ragnetto preferito.
Il film si snoda in un piacevole tour europeo,  con un punto di vista americano facilone ma gradevole. La parte da teen movie ci mostra una stupenda Europa unita, vista come un’ incredibile varietà di bellezza e di popoli. Beffardo il trafiletto olandese, standard la presenza di Berlino e Londra. Molto più interessanti Venezia, che cita con amore un prezioso fumetto italiano della coppia Faraci-Cavazzano, ma soprattutto Praga. La meravigliosa capitale ceca incornicia importanti scene d’azione e delicati momenti sentimentali con l’azzecata presenza scenica di Zendaya. Ponte Carlo dominato dal castello conferma la sua magia, in una città fatta di sorprese e di multiformi svelamenti, come Mysterio. In compenso, sottolineiamo quanto l’opera lirica sia amatissima a Praga. Azzeccata, ancora una volta, la musica di Michael Giacchino, che rinforza con garbo il tema dell’Uomo Ragno.

Concludendo,  i Marvel Studios realizzano un film frizzante che miscela più stili e che rende giustizia a tutti i suoi personaggi. Utilizza con efficacia la bellezza europea e la possibilità di essere un nuovo tassello di quello che possiamo definire, senza tema di smentita, la più grande operazione cinematografica della storia: il Marvel Cinematic Universe.

 

Spider-Man: Far from Home, 129’, di Jon Watts, con Tom Holland, Zendaya, Samuel L. Jackson, Jake Gyllenhaal, Marisa Tomei e Jon Favreu, dal 10 luglio nei migliori cinema

 

 

 

 

 

 

 

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