Siria: rilasciati i due vescovi ortodossi ad Aleppo

Il vescovo siro-ortodosso di Aleppo, Youhanna Ibrahim, e quello greco-ortodosso di Aleppo e Iskanderun, Boulos al-Yazij, sono stati bloccati alla periferia di Aleppo.

I due vescovi ortodossi rapiti ieri ad Aleppo, seconda città della Siria, sono stati rilasciati: lo ha annunciato l’associazione “Opera d’Oriente” in un comunicato ricevuto dall’Agence France Presse.

IL RAPIMENTO. Il vescovo siro-ortodosso di Aleppo, Youhanna Ibrahim (nella foto a sinistra), e quello greco-ortodosso di Aleppo e Iskanderun, Boulos al-Yazij, erano stati bloccati alla periferia di Aleppo. Gli uomini armati avevano ucciso il diacono che guidava la macchina e hanno portato via i due vescovi. La tv di Stato aveva parlato di «gruppo terrorista armato».

ALEPPO ISLAMISTA. Parte della città di Aleppo è da tempo nelle mani dei ribelli, dove il gruppo terrorista islamico Jabhat al-Nusra ha instaurato un califfato islamico dove vige la sharia. Dopo la conquista di conquista di Cheikh Maksoud, quartiere di Aleppo, da parte dei ribelli, molti cristiani sono fuggiti dalle loro case temendo ripercussioni e violenze.

VOLEVANO LIBERARE DUE SACERDOTI CRISTIANI. Secondo Habib Efram, presidente della Lega Siriaca del Libano e segretario generale dell’Unione delle Chiese Cristiane, i due vescovi sequestrati nella città di Aleppo si trovavano in Siria per cercare di liberare i due sacerdoti cristiani rapiti quattro mesi fa. Efram ha spiegato che i due alti prelati erano in missione per liberare i due sacerdoti spariti all’inizio di febbraio scorso e del quale da allora non si hanno più notizie. «Ci sono le premesse perché i vescovi siano liberati presto» ha aggiunto Efram, che ha chiesto una posizione “ferma” contro questo tipo di incidenti per evitare l’espulsione dei cristiani dal Paese e dalla regione.

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