Se la nostra Costituzione «è la più bella del mondo», lo è anche quando «parla di matrimonio»

Annullate le nozze omosessuali di Grosseto. L'intervista al sindaco di Ascoli Piceno e quella Valentina Castaldini, consigliera di Bologna da cui è nato l'intervento di Alfano

Le nozze omosessuali della coppia di Grosseto sono state annullate. La Corte di appello di Firenze, infatti, ha accolto il ricorso della procura contro la trascrizione del matrimonio tra Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci, che si erano uniti a New York nel 2012, e che il Tribunale di Grosseto aveva imposto al comune di riconoscere.
Il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, ha detto di voler rispettare la sentenza («non potevo fare altrimenti», ha dichiarato) aggiungendo che «esiste comunque un vuoto normativo che soltanto il Parlamento, con una legge ad hoc, può risolvere».

IL SINDACO DI ASCOLI. Oggi su Avvenire appare un’intervista al sindaco di centrodestra di Ascoli, Guido Castelli (qui una sua intervista a tempi.it), che, diversamente da molti suoi colleghi, ha apprezzato l‘intervento del ministro degli Interni Angelino Alfano. «Quando il sindaco opera nell’ambito delle trascrizioni e delle attività connesse alla sua funzione di ufficiale di governo, non può non attenersi alle circolari, che sono fonte gerarchica cogente. In sostanza, in questi casi il sindaco svolge la sua funzione non solo su mandato della città che lo ha votato, ma per effetto di normative sovraordinate. Da questo punto di vista, ho l’obbligo di attenermi a quanto affermano le circolari del ministro». Quindi, poiché un primo cittadino «ha sempre l’obbligo di obbedire alle leggi», la disobbedienza dei suoi colleghi è per Castelli «un grande errore». Anche perché se molti sindaci di sinistra dicono che «la nostra Costituzione è la più bella del mondo», dovrebbero ricordarsi che «è bella anche quando parla di matrimonio».

IL CONSIGLIERE DI BOLOGNA. Su Italia Oggi appare un’intervista a Valentina Castaldini, consigliere comunale Ncd, da cui è partito l’esposto (qui il testo) che ha dato origine all’intervento di Alfano. Castaldini racconta che tutto tutto nacque dopo l’annuncio in luglio del sindaco Virginio Merola di iniziare le trascrizioni. «Quando il sindaco ha fatto quella dichiarazione e ha emanato una circolare che costringeva i dipendenti comunali a trascrivere i matrimoni gay, ho capito subito che si trattava di una forzatura mediatica, perché senza una legge nazionale un Comune non si può inventare le nozze tra omosessuali. Un sindaco non può prendere in giro i cittadini con atti che rischiano di diventare illegittimi, si è preso un diritto che non ha, tocca al Parlamento decidere. Occorreva smascherare un tentativo di crearsi uno spot mediatico basato sul nulla, perché quegli atti di cui si parla non hanno alcun valore, se non simbolico. Ma per redigere atti nulli, si utilizzano i dipendenti comunali, si spendono risorse di tutti».

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