«Se falliamo sul Recovery Fund, mandateci a casa», dice Conte. Appunto

Gli altri paesi hanno già presentato il piano per ottenere i soldi europei. L'Italia ha inviato, «in via informale, solo qualche slide».

«Se perdiamo la sfida del Recovery Fund avrete il diritto di mandarci a casa», ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante una visita a una scuola a Norcia. Appunto. Oggi risulta istruttivo leggere la Stampa che dà conto dell’«ansia» che serpeggia «ai piani alti delle cancellerie e delle istituzioni europee». Il nostro paese si avvia a raggiungere un punto di non ritorno: il debito pubblico è a 2.560 miliardi, con un rapporto debito/Pil al 160 per cento.

Spese, tempistiche, obiettivi

Nel giorno in cui il presidente Ue Ursula von Der Leyn pronuncia il suo primo discorso sullo Stato dell’Unione, il tema che ci si pone nelle stanze dei bottoni è se l’Italia – lo Stato che più beneficerà degli aiuti europei – ci è o ci fa. Scrive il corrispondente a Bruxelles del quotidiano torinese:

«Proprio ieri il collegio dei commissari ha approvato una comunicazione che sarà pubblicata domani e che spiegherà ai governi come presentare al meglio i piani nazionali. Verrà fornito anche un vero e proprio “template”, un modello nel quale le capitali dovranno indicare spese, tempistiche e obiettivi dei loro “Recovery Plan” nazionali. Al momento, a Bruxelles, c’è la sensazione che alcuni governi siano ancora un po’ in alto mare nella definizione delle priorità».

Le slide italiane

Qual è il problema? Il problema è che l’Italia è ancora lontana dal presentare il proprio piano. Altri paesi lo hanno già fatto. Li elenca sempre la Stampa:

«La Francia ha già presentato il suo piano di ripresa. La scorsa settimana, la Spagna ha mandato la ministra Nadia Calviño in missione a Bruxelles per incontrare, bilateralmente, sei commissari europei (sostanzialmente tutti quelli coinvolti nel Recovery). Il governo portoghese ha addirittura spedito nei palazzi Ue una vera e propria delegazione con due ministri e un sottosegretario per esporre le priorità di Lisbona e chiedere chiarimenti su alcuni punti. Dall’Italia per ora è arrivata, in via informale, solo qualche slide».

Foto Ansa

Exit mobile version