Se a difendere i Renzi sono quei “cattivoni” di destra

Repubblica e Corriere randellano sull'ex premier. Da Salvini a Berlusconi, fino a Feltri, invece, parole di buon senso

Tiziano Renzi con la moglie Laura Bovoli

Più che tra destra e sinistra, l’Italia andrebbe divisa tra garantisti e manettari. Storia vecchia e ventennale. Se ne è avuta riprova anche con l’arresto (ai domiciliari) dei genitori di Matteo Renzi con l’accusa di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Il dato interessante da rilevare è che le parole più sensate e più comprensive nei suoi confronti sono arrivate da esponenti e da giornali molto lontani dal Pd. Al contrario, le critiche più pesanti sono apparse su quotidiani (teoricamente) a lui vicini.

La vignetta del Corriere e Repubblica

Sul Corriere, e valga come esempio, è apparsa in prima pagina la vignetta di Giannelli in cui un Berlusconi che si trasforma in Renzi (“Il figlio”) dice: «Basta con la giustizia a orologeria». E Repubblica – che con la nuova direzione di Carlo Verdelli promette di tornare ai fasti manettari del periodo Scalfari-Mauro – ha fatto scrivere a Claudio Tito un editoriale durissimo contro l’ex presidente del Consiglio, “colpevole” di dubitare dell’operato dei giudici.

Berlusconi, La Russa, Salvini

Chi, invece, pur nella diversa appartenenza politica, ha visto nell’arresto dei genitori di Renzi un provvedimento abnorme? Silvio Berlusconi, Ignazio La Russa, Matteo Salvini che ha pronunciato parole di buon senso:

«Non festeggerò mai l’arresto dei genitori di un avversario politico. Lo dico anche se qualcuno a sinistra pagherebbe per vedermi in galera. Le battaglie politiche le voglio vincere con le idee, senza aiutino e quando tirano in ballo le famiglie mi incazzo». 

«Una vaccata»

E su quali giornali non ci si è accodati e appiattiti sulla versione fornita dai giudici? Su due giornali dell’area di centrodestra, come Il Giornale e Libero, di cui riportiamo due stralci di Vittorio Feltri e Renato Farina:

«Non so se l’arresto domiciliare dei genitori di Matteo Renzi sia giustificato o no. Non mi intendo di bancarotta e di fatturazioni fasulle. Ma so che prima di rinchiudere dei cittadini sarebbe meglio processarli e provarne la colpevolezza. 
Nel caso specifico invece i pm e similari hanno parlato di rischio. Quale? Che i due reiterino il reato attribuitogli. Mi pare improbabile che i settantenni con i riflettori addosso possano seguitare a fare i furbi, ammesso e non concesso che abbiano cominciato a sgraffignare. Così come mi sembra grottesco pensare che la coppia sia in grado di fuggire all’estero per non essere sottoposta a giudizio. Insomma questo provvedi- mento restrittivo della libertà di due vecchi è improbabile sia dettato da motivi precauzionali. È una forzatura; al mio paese direbbero è una vaccata».
Vittorio Feltri

«Nel merito. La privazione della libertà è stata ordinata per reati fallimentari, dove gli arresti preventivi sono rari di per sé. È inoltre destinata a persone incensurate e prossime ai settant’anni, ciò che rende il tutto un abito su misura e con la cravatta in tinta. Non c’è sangue che minacci di essere versato. Le carte sono tutte depositate, e fotografano eventuali delitti del 2012-2013. Ripetere i crimini, inquinare le prove? Questi due sono da anni i pensionati più pedinati d’Italia. Carabinieri dei Nos in comunicazione illegale con i servizi segreti li hanno messi sotto microscopio, intercettati, accusati a vanvera; una pm di Modena ha dichiarato come i segugi in questione le avessero manifestato una specie di ossessione a riguardo della famiglia Renzi». 

Renato Farina

Foto Ansa

Exit mobile version