Schlein non è solo l’anti Meloni, è l’anti realtà

Scegliendo lei, il Pd ha confermato in quale baratro di astrattezza mortifera sia finita la sinistra. Quando la politica si fa utopia, non è una buona notizia per nessuno

Elly Schlein ha vinto le primarie del Partito democratico: è il nuovo segretario (foto Ansa)

Giorgia Meloni ha esercitato sulla sinistra una così grande fascinazione che si è decisa a contrapporle una copia, ma contraria in tutto. Elly Schlein, nuovo segretario del Pd, è il negativo in bianco e nero di una foto a colori. Di qui abbiamo “una donna, una madre, una cristiana”, cresciuta senza padre nella periferia romana, orgogliosa delle sue idee e della sua comunità d’appartenenza, della sua terra, della sua storia: l’underdog che non ha mai fatto del suo essere donna una rivendicazione, una frigna per ottenere una quota, un posto, uno spazio. Di là, abbiamo la donna ricca, figlia di docenti universitari, cosmopolita, fluida, bandiera di tutte quelle istanze in cui, come ha detto splendidamente il nostro Vichi Festa, «la frase domina e comprime il pensiero».

Schlein è il mondo della ztl Pd

Schlein è il mondo della ztl Pd, quello molto urbano e poco popolare che sembra «sfornato da un algoritmo iper politicamente corretto» (Renato Farina). E il politicamente corretto è il mondo delle idee che se ne fotte della realtà, che funziona nelle promesse, ma non nella prassi quotidiana. Schlein sembra uscita ieri dall’okkupazione di un qualche liceo romano: vuole la patrimoniale, l’immigrazione incontrollata, la scuola solo statale. Vuole la tassa sui grandi patrimoni, un fisco occhiuto e spione, l’obbligo scolastico fino alla maggiore età, l’abolizione dell’obiezione di coscienza per quei farabutti di medici che «negano il diritto d’aborto alle donne». Vuole la Ru486, il matrimonio omosessuale, i percorsi sessuali di transizione senza limite alcuno, le carriere alias, le scuole trasformate in laboratori gender. Vuole lo Ius soli, l’eutanasia, la cannabis legale.

Elly Schlein è la sinistra antifascista in mancanza di fascisti, pacifista e arcobaleno, irenista, senza senso della storia e della geografia, che vive solo nelle chiacchiere di chi la sera va a letto sereno perché sa che con le sue idee da talk show ha messo a posto, anche oggi, il mondo.

Scegliendo lei, il Pd non ha indicato solo la sua anti Meloni, ha fatto molto di più: ha confermato in quale baratro di astrattezza mortifera sia finita la sinistra. Quando la politica si fa utopia, non è una buona notizia per nessuno, nemmeno per la destra. L’anti-realtà è sempre anti-umana.

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