Schiaffo per Obama: il Tea Party trionfa in Wisconsin

Il repubblicano Scott Walker, liberale e antiabortista, ha ottenuto il 59 per cento dei voti, diventando il governatore di uno degli stati chiave per la corsa alle Presidenziali 2012.

Le elezioni del Wisconsin stanno facendo preoccupare Barack Obama. E non solo perché ieri l’ex governatore repubblicano Scott Walker ha vinto con un distacco di quasi venti punti sul democratico Tom Barret. Walker, eletto nel gennaio 2011, per combattere la crisi ha ridotto gli stipendi statali del 20 per cento, licenziato il personale pubblico in esubero, portato avanti una battaglia contro i privilegi statali che avevano svuotato le casse pubbliche e tolto ai sindacati il potere di contrattazione così da dimezzarne gli iscritti. In questo modo è riuscito ad abbassare le tasse a tutti i cittadini, riducendo gli sprechi e risanando i bilanci. Così, nonostante la folla scesa in piazza abbia chiesto e ottenuto le elezioni anticipate, il pugno di ferro di Walker ha funzionato e la sua vittoria ne è la palese dimostrazione.

Una vittoria dal forte significato simbolico proprio perché giocata sul piano economico, come già sta accadendo a livello nazionale. A perdere, in effetti, non è solo Barret ma la visione sindacalista ed europeista di Obama, che non è riuscita a prendere il sopravvento sulla visione liberale di matrice americana. Il messaggio è dunque chiarissimo sia per il presidente degli Stati Uniti sia per Mitt Romney: la visione liberale dello stato minimo e leggero è ancora nel Dna americano e l’europeismo obamiano arranca alle sue spalle.

Non solo. Lo scontro Barret/Walker ha rivelato anche quanto siano importanti i temi etici per la corsa alla Casa Bianca. Il candidato repubblicano, in un solo anno, ha firmato una legge che proibisce di versare soldi governativi all’autorità del sistema sanitario dell’Università del Wisconsin per finanziare l’aborto e ha presentato un provvedimento che permette ai cittadini di non destinare i propri contributi federali all’aborto, come invece previsto dall’Obamacare. Lo sfidante Barret, durante la sua campagna, ha attaccato il governatore per le decise misure antiabortiste, convinto che la cultura femminista e liberal fosse comunque prevalente in uno Stato moderato come il Wisconsin, ma così non è stato. Anzi, Walker è stato salutato da tutto il mondo “pro life” americano come un uomo coraggioso, la cui azione ha impressionato gli interi Stati Uniti d’America e ha fatto capire al partito Gop di tenere alti i temi etici. Senza considerare che il successo di un membro del Tea Party in Wisconsin è significativo anche in chiave elezioni presidenziali di novembre, perché questo è uno Stato “swing” (tra quelli che cambiano bandiera a seconda degli anni elettorali), di matrice tendenzialmente democratica e che da otto anni non vedeva salire al Governo un repubblicano.

@frigeriobenedet

Exit mobile version