Scalfari dà una stoccata a Micromega per avvertire Repubblica

In una lettera a Repubblica, Eugenio Scalfari diffida Micromega dal pubblicare i suoi vecchi articoli. Un messaggio diretto a Ezio Mauro? Sul caso "intercettazioni al quirinale", continua la battaglia fra il fondatore di Repubblica e gli «irresponsabili» che attaccano Napolitano.

Sui fronti trattativa Stato-Mafia e intercettazioni al Quirinale, continua a combattersi in punta di penna la battaglia fra il moschettiere del Colle, Eugenio Scalfari, e il Circuito Mediatico Giudiziario, schierato in difesa della Procura di Palermo e dei suoi pm. Da una parte c’è lui, il fondatore di Repubblica, «mostro sacro del giornalismo italiano», dall’altra ci sono gli «irresponsabili» e la «spazzatura mediatica»: il Fatto Quotidiano e, da ieri, anche Micromega.

La lotta, ora, si combatte anche all’interno del palazzo romano di Repubblica-L’Espresso (gruppo editoriale di cui Micromega fa parte). E forse è questo che ha portato Scalfari a percorrere vie un po’ meno illuminate: ieri, nello spazio angusto della rubrica delle lettere di Repubblica, come un lettore qualunque, affondava con una stilettata la direzione di Micromega, diffidandola dall’utilizzare i suoi scritti senza permesso (che «non sarà comunque concesso»). Si riferiva a un articolo del 23 luglio, “Lesa maestà (Florilegio bipartisan dei paladini del Colle)”, dove il giornale diretto da Paolo Flores D’Arcais citava fra gli altri un editoriale di Scalfari del 20 giugno. Secondo Micromega, il fondatore di Repubblica scegliendo di combattere per le prerogative del Capo dello stato ha deciso di difendere non la verità ma Giorgio Napolitano.

Se con la Procura e i procuratori di Palermo, Scalfari ha sfoderato la sciabola, con i tanti editorialisti di Repubblica (Barbara Spinelli e Franco Cordero, per esempio), che su altri giornali nonostante la morte di Loris D’Ambrosio persistono a chiedere trasparenza al Quirinale, preferisce usare gli avvertimenti: «Resta in piedi e mi addolora che alcune persone alle quali sono legato da profonda amicizia e stima» non abbiano sottolineato «la grave mancanza della Procura di Palermo» riguardo la distruzione delle intercettazioni fra Napolitano e Nicola Mancino.

Difatti è proprio ai «colleghi di Repubblica» che Marco Travaglio, sul Fatto Quotidiano, ha dato la sua piena solidarietà, ricorda Il Foglio di oggi nell’editoriale di terza pagina. La missiva di ieri, insinua Il Foglio, Scalfari l’ha indirizzata al direttore di Repubblica Ezio Mauro e non tanto a Paolo Flores d’Arcais e Micromega.

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