Saviano, prima di scrivere di Corea del Nord, leggi almeno Wikipedia

Roberto Saviano si lancia a parlare di Corea del Nord ma confonde il padre della patria comunista Kim Il-sung con suo figlio Kim Jong-il.

Non è niente di grave, per carità. Però Roberto Saviano farebbe meglio a scrivere delle cose che conosce. Tra queste ci sono sicuramente la mafia e anche la droga, ma non la Corea del Nord, come il suo ultimo articolo pubblicato sull’Espresso dimostra.

ALMENO I NOMI DEI DITTATORI. Parlando del libro “Pyongyang” di Guy Delisle, Saviano elogia i «racconti del quotidiano che spesso ci dicono molto più di quanto potremmo apprendere se in maniera scientifica studiassimo territori distanti da noi geograficamente, per cultura e storia». Giusto. Però a volte studiare potrebbe anche essere utile. Se avesse dato una sbirciatina alla storia del regime comunista in Corea del Nord, ad esempio, Saviano non avrebbe mai scritto questa frase: «La prima immagine con cui Delisle ci presenta la Corea del Nord è quella dell’aeroporto deserto. Una struttura squadrata, con al centro un’effige che nel libro troveremo centinaia di volte: il ritratto del Caro Leader, Kim-Il-Sung che, insieme al suo erede, Kim Jong-Il, veglia – o meglio sorveglia – su chiunque metta piede nella Corea del Nord».

C’È ANCHE WIKIPEDIA. Ora, a parte che “Kim-Il-Sung” si scrive con un trattino solo e con una maiuscola in meno, il padre della Corea del Nord non viene chiamato “Caro leader” ma “Leader eterno” o al massimo “Grande leader” o anche “Presidente eterno”, stando alla Costituzione. Ma “Caro leader” no, perché quello è il figlio Kim Jong-il. Stiamo parlando di inezie, certo, e non si può sapere tutto. Però, se proprio non voleva studiarsi la storia del paese o leggere i giornali sudcoreani, almeno un giro su Wikipedia Saviano poteva farlo.

@LeoneGrotti

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