RICORSO AL TAR. Sulla stessa posizione anche il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, che invita il comune «a ripensarci, perché così facendo non attua la parità scolastica sancita dalla legge Berlinguer del 2000: i bambini sono tutti uguali, e così le scuole. Far pagare il 300 per cento in più di tassa sui rifiuti alle scuole paritarie, cioè a scuole pubbliche non statali significa tornare indietro di decenni; molti istituti non potranno più proseguire la loro attività educativa e saranno costretti a chiudere».
Goffredo Sepiacci, presidente Aninsei Lazio, annuncia ricorso al Tar, perché si rischiano «danni irreparabili, soprattutto in un momento come questo in cui stiamo facendo le nuove iscrizioni per il prossimo anno scolastico».
LEGGE BERLINGUER. «Non capisco, poi, che senso abbia – ha scritto ancora Toccafondi in un comunicato – far pagare la tassa sui rifiuti alla scuola statale in proporzione alla popolazione scolastica, mentre alle scuole non statali in base ai metri quadrati. Gli alunni sporcano allo stesso modo, sia che frequentino istituti statali, sia che frequentino quelli paritari. La legge Berlinguer 62/2000, che è una legge della Repubblica Italiana, sancisce che il sistema di istruzione pubblico è formato da scuole statali e scuole non statali. Sono due gambe dello stesso sistema di istruzione pubblico, cioè rivolto a tutti. Se si riconosce questo dato di fatto, sono certo che l’amministrazione comunale capitolina troverà una soluzione di parità e di buonsenso».
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