Renzi: «L’Expo non si ferma, andiamo avanti»

«Non si fermano le opere. Di fronte al malaffare e agli sfascisti si va avanti perché lo Stato è più forte»

Tra i tanti ospiti dei talk show televisivi e nei palazzi della politica, c’era già chi in questi giorni ragionava se non fosse meglio rinunciare all’Expo ora, prima che diventasse troppo tardi. Matteo Renzi in visita a Milano ha tolto ogni dubbio: «Non ci lasceremo rubare il futuro dai ladri. Chi ruba va fermato ma non si fermano le opere, si fermano i ladri. Sono qui, a dispetto dei sondaggi per dire che il governo farà la sua parte. Non bisogna mollare, bisogna vincere la sfida dell’Expo» ha detto dopo l’incontro avuto oggi con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il governatore lombardo Roberto Maroni, il commissario unico di Expo Giuseppe Sala, i ministri all’Agricoltura Maurizio Martina e alle Infrastrutture Maurizio Lupi, e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, appena nominato dal premier commissario per la vigilanza sugli appalti e i lavori di Expo.

«ANCHE DI FRONTE AL MALAFFARE SI VA AVANTI». Dopo l’incontro, Renzi ha raggiunto la Camera di commercio milanese, dove ha rilasciato altre dichiarazioni dello stesso tenore. «Expo non deve essere solo sostenuta e incoraggiata ma deve essere il fiore all’occhiello del Paese» ha ribadito, spiegando che la via principale per sostenere questa manifestazione è quella «delle riforme». Poi ha aggiunto che davanti alle notizie dell’inchiesta, «Mi sono sentito amareggiato, e sgomento di fronte a scene già viste in passato come le “bustarelle”. Chi ruba va fermato ma non si fermano le opere. Di fronte al malaffare e alla logica sfascista non si bloccano i cantieri, si va avanti perché lo Stato è più forte dei ladri. Siamo convinti che il governo possa incoraggiare e sostenere l’iniziativa con strumenti quali la semplificazione amministrativa e burocratica e rispettando le scadenze».

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