Renzi alla Camera per la fiducia

Il premier inizia la giornata politica con un tweet e un Consiglio dei ministri lampo, dopo aver incassato i 169 voti favorevoli a Palazzo Madama ieri sera. Oggi alla Camera parlerà alle 16

La giornata di Matteo Renzi è iniziata alle 7 con twitter: “Ok il Senato, adesso la Camera. Poi si inizia a lavorare sul serio. Domani scuole, lavoratori, imprenditori, sindaci a Treviso. #lavoltabuona”. Poi alle 10 è iniziata la discussione sulla fiducia a Montecitorio che proseguirà sino alle 16, quando è prevista la replica del presidente del Consiglio. Poi le dichiarazioni di voto e la fiducia. Ieri a Palazzo Madama il neo governo ha incassato 169 voti favorevoli, e 139 contrari. Il governo Letta al Senato contava su 171 voti.

CDM LAMPO. Stamattina poco prima dell’avvio dei lavori in aula, a Montecitorio Renzi ha riunito un Consiglio dei ministri “lampo”. Si è parlato dello scioglimento del comune calabrese di Scalea (Cs): è stato approvato il decreto di scioglimento del consiglio comunale firmato dal presidente della Repubblica che era in scadenza proprio oggi. Con una nota il governo ha fatto sapere che «l’atto è stato assunto al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata. L’affidamento della gestione dell’ente, su proposta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sarà in capo ad una Commissione straordinaria». Il comune è stato sciolto dopo l’arresto del sindaco Pasquale Basile, accusato di aver ricevuto i voti di un clan in cambio della gestione degli appalti alla ‘ndrina Valente e Stummo. Subito dopo il Cdm, Matteo Renzi ha incontrato le compagne di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò, dopo che ieri la Corte suprema indiana ha chiesto l’ennesimo rinvio al processo.

«SCELTA CORAGGIOSA». Gli interventi alla Camera sono stati aperti dal deputato del Pd Umberto D’Ottavio, che ha parlato di «scelta coraggiosa» riferendosi all’intenzione del premier di mettere l’educazione e la scuola come base centrale del suo programma di governo: «Lei ha posto al centro del suo discorso il tema dell’istruzione, anche questa è una scelta coraggiosa, non perché originale, ma perché tutti dicono che l’istruzione e la scuola sono importanti, ma poi nessuno è in grado di fare il salto di qualità. Le attese nei confronti del suo governo sono forti, per la volontà di ridare dignità al nostro sistema pubblico di istruzione: le scuole devono essere aperte e pulite. Dove la pulizia e la custodia sono stati appaltati, si sta rischiando di lasciare per strada migliaia di lavoratori delle cooperative sociali».

BIANCOFIORE (FI): «MI CONSENTA, LEI È GAGLIARDO». L’intervento di Michaela Biancofiore (il primo tra i deputati di Forza Italia) è stato ammiccante verso il neopremier: «Presidente mi consenta di dirle che lei è gagliardo» ha esordito la deputata, proseguendo: «L’aggettivo farà sobbalzare i grigi cantori dell’ammuffito cerimoniale verbale di palazzo; considerazione a titolo personale, che mi è venuta spontanea dopo avere ascoltato il suo discorso, ieri, al Senato, da sindaco d’Italia. Anche se si sta nell’altra metà del mondo, credo che ammettere il valore dell’avversario sia non solo segno di maturità politica e umana, ma sarebbe bello diventasse un must della nuova frontiera della politica italiana». Poi: «Lei è gagliardo perché, a differenza dei plurimi leader della sinistra che si sono avvicendati negli anni, battuti sistematicamente nelle urne da Silvio Berlusconi, non è radical-chic e parla alla pancia del Paese, invita alla speranza e alla positività. È gagliardo perché, come noi di Forza Italia, è chiaramente ispirato dall’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam, appartiene, come noi, alla generazione Apple di Steve Jobs, che raccomandava ai giovani, per l’appunto, “restate affamati, siate folli”. Lei è gagliardo perché sembra crederci a quello che dice e a quello che intende fare. Sembra che la sua sia autentica passione per il Paese. Io all’uomo Matteo Renzi, la fiducia la darei». Poi la Biancofiore ha chiarito che la sua fiducia sarebbe «a Matteo Renzi come persona, non alla sua maggioranza. Qui si fermano i complementi, Presidente, perché, con la medesima sincerità, le devo dire che da lei mi aspettavo di più. Mi aspettavo che andasse oltre il coraggio, che potesse sfiorare l’eroicità. Mi aspettavo che trionfasse laddove Letta ha completamente fallito».

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