Il «razzismo cromosomico» contro i Down di Charlie Hebdo è più grave di qualsiasi battutaccia

Per attaccare la politica Nadine Morano, il giornale satirico si dimostra più razzista dei razzisti. Ecco cosa «non hanno capito» i paladini della libertà di espressione

«Morano. La figlia down nascosta da De Gaulle». La prima pagina del nuovo numero di Charlie Hebdo, uscito mercoledì, è di quelle che farà discutere. Perché dietro alla solita storia della libertà di espressione questa volta non si nasconde solo il vituperio e l’insulto gratuito, ma anche «il vero razzismo».

LA POLEMICA. Il giornale satirico, vittima di un barbaro attacco a inizio anno da parte di due terroristi islamici, è entrato a gamba tesa sul “caso Morano”, che da 11 giorni infiamma la Francia. La deputata europea Nadine Morano, al centro del polverone, ex ministro e membro del partito Les Républicains (il nuovo nome dell’Ump guidato da Nicolas Sarkozy), ha dichiarato il 26 settembre alla trasmissione On n’est pas couché, citando Charles De Gaulle: «Noi siamo un paese giudaico-cristiano e, come diceva il generale De Gaulle, di razza bianca, che accoglie persone straniere». Apriti cielo.

NIENTE CANDIDATURA. Parlare di «razza bianca» non è molto politicamente corretto di questi tempi e non le è stato perdonato. Dopo aver stigmatizzato le sue parole, Sarkozy l’ha costretta a ritirarsi dal ruolo di capolista in Alsace-Lorraine-Champagne-Ardenne alle prossime elezioni regionali. Il presidente del partito le ha anche chiesto di scrivere una lettera di scuse, cosa che lei si è rifiutata di fare. Ecco perché Charlie Hebdo l’ha attaccata con la prima pagina già citata: «Morano. La figlia down nascosta da De Gaulle».

«CHARLIE HEBDO NON HA CAPITO». Il titolo è stato ritenuto profondamente offensivo da tutti i genitori di bambini affetti da sindrome di Down (o Trisomia 21). In particolare, Jean-marie Le Méné, presidente della Fondation Jérôme Lejeune, ha condannato il settimanale affermando a Valeurs Actuelles: «Charlie Hebdo alimenta il razzismo. Non ha proprio capito la tragedia della Trisomia. I bambini affetti da sindrome di Down sono discriminati sulla base di un vecchio pregiudizio razzista. Una volta si pensava che fossero il frutto di una degenerazione della razza bianca verso la razza gialla, da qui l’epiteto “mongoli” con cui venivano spesso chiamati».

«OGGI LI ELIMINIAMO». Ora però in Francia la situazione si è di gran lunga aggravata: «Ma l’eugenismo moderno – continua – ha trasformato il razzismo di un tempo e il risultato è molto peggiore rispetto a prima perché oggi si dice che la loro vita non è degna di essere vissuta: in Francia infatti i bambini down vengono cancellati alla nascita (il 96 per cento dei feti ai quali viene diagnosticata la trisomia sono eliminati). Per stroncare il presunto razzismo di Morano, Charlie utilizza quindi una retorica esplicitamente eugenetica, cioè razzista, di un razzismo cromosomico ben più detestabile degli altri. Farsi complici di un razzismo per cercare di abbatterne un altro non mi sembra molto efficace».
Anche molti genitori di bambini affetti da sindrome di Down si sono arrabbiati con il settimanale. Emmanuel, in particolare, ha scritto: «Servirsi della libertà di espressione come paravento per qualsiasi tipo di oltraggio di cui le persone più vulnerabili fanno le spese (al pari dei loro genitori e famiglie) è davvero insopportabile».

@LeoneGrotti

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