Qwerty, il blog che recensisce i giornali

Con questo articolo Antonio Gurrado inizia la sua collaborazione con tempi.it. Curerà il blog “Qwerty”. Ecco la presentazione che ha mandato alla redazione.

Chi scrive questo blog?

Antonio Gurrado. Questi è varie cose, fra le quali spiccano: studioso di Voltaire, contributore del Foglio e di Tempi, coordinatore del blog letterario della Gazzetta dello Sport “Quasi Rete”, autore del libro Anticipi, posticipi (con Francesco Savio, edizioni Pequod Italic), collaboratore del Festival Filosofia di Modena, pugliese d’origine, pavese d’adozione, sopravvissuto a Oxford, lettore compulsivo, scrittore un po’ più contenuto, organizzatore maniacale, cattolico, milanista ed egomaniaco. Se non vi basta, il suo blog personale si chiama “Candido”.

A che serve questo blog?

A niente. I giornali vengono notoriamente comprati e letti senza prima valutare le recensioni; questa è la principale caratteristica che li differenzia dai libri, dei quali si valutano le recensioni per poi decidere se non comprarli oppure comprarli e non leggerli. D’altra parte non ci sarebbero i tempi tecnici perché, se considerate il tempo che ci vuole a prendere il qualsiasi numero di un giornale, leggerselo, capirlo, soppesarlo e recensirlo vi rendete agevolmente conto che nel frattempo può essere passata anche una buona settimana e in edicola è arrivato il numero successivo; per non parlare dei quotidiani, che per garantire un sistema appena decente di recensioni dovrebbero far uscire l’edizione del mattino verso le diciotto. In compenso, se vi trovate nella sala d’aspetto del dentista di fronte a una pila di rotocalchi bisunti oppure rinvenite sotto il divano di casa vostra una rivista spiegazzata con Achille Occhetto in copertina oppure decidete di liberare l’abitacolo della vostra automobile dai quotidiani più ingialliti, può magari tornare utile un database permanente di recensioni nel quale spulciare per scoprire se possa valere la pena di leggere o sfogliare il giornale in questione, foss’anche vecchio di tre anni, o se invece non sia il caso di gettarlo senza meno.

Cosa si trova in questo blog?

Tutto. Sia le testate più diffuse sia quelle meno note e talvolta preoccupanti che di tanto in tanto vedete affiorare in edicola e vi chiedete chi mai le compri. Le compriamo noi, per recensirle. Non vengono tralasciati gli allegati che, in virtù di elementari leggi fisiche, stanno progressivamente scacciando gli edicolanti dalle edicole. L’unica condizione è che si tratti di prodotti cartacei o comunque tangibili, tridimensionali, sottoposti al principio d’individuazione. Internet non viene perso in considerazione perché rifugge dalle principali funzionalità della stampa: arrotolare il sito di un quotidiano per schiacciare una mosca risulta spesso fallimentare e incartare la verdura con la videogallery di un webmagazine è oltremodo antiigienico.

Come funziona questo blog?

Meravigliosamente. Premesso che voler recensire l’intera linea editoriale di un giornale implica seguirlo per settimane o mesi e diventerebbe un secondo lavoro, il metodo consiste nel prendere un numero di un giornale, indipendentemente dalla periodicità o specificità o diffusione, e analizzarlo come campione significativo di un’impresa editoriale retrostante, in tutte le sue parti o in alcune. Per ogni giornale viene indicata la testata, il direttore, il titolo, la tipologia, la periodicità, il costo, la paginazione, la percentuale di pubblicità e – cosa importantissima ma che non sempre coincide col valore – il costo per pagina così da garantire, se non acquisti più consapevoli in edicola, quanto meno maggiore orgoglio o rimorsi più acuti, a seconda.

@AntonioGurrado

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