Quattro proposte perché la famiglia di Monica (vedova, cinque figli) sia tale anche per il Fisco italiano

Sul tavolo del premier Renzi le possibili soluzioni per la famiglia della vedova, madre di cinque figli, che non sono considerati fiscalmente a carico. Dopo Ferragosto la decisione

Va verso soluzione il caso della signora Monica Ventimiglia che lei stessa ha sollevato in una lettera pubblicata venerdì 1° agosto da tempi.it. Una lettera dove la donna ha raccontato in prima persona come, dopo aver perso il marito e il figlio primogenito, sia stata privata delle consuete coperture che solitamente tutelano una famiglia come la sua. La pensione di reversibilità del marito suddivisa tra i cinque figli della vedova, infatti, porta al superamento del limite di 2.840,51 euro, oltre il quale i figli non sono più considerati a carico. In pratica, come da lei stessa spiegato in una successiva intervista a Libero, «il fisco non ci considera una famiglia». Ora, dopo che lo staff del premier Renzi si è impegnato a risolvere il caso, sono giunte sul tavolo del premier quattro proposte dei tecnici del ministero dell’Economia per andare incontro alle legittime esigenze di Monica e quanti come lei sono vittime di evidenti ingiustizie da parte del Fisco italiano.

LE QUATTRO PROPOSTE. Quattro sono le possibili soluzioni individuate dai tecnici del ministero dell’Economia che giacciono sulla scrivania del premier in attesa di essere valutate dopo Ferragosto. La prima, spiega Libero riportando i virgolettati di una conversazione avuta con i tecnici del ministero, prevede un «incremento dell’attuale limite» dei 2.840,51 euro; così che i cinque figli di Monica resterebbero a carico della madre. Una variazione che, precisano dal Mef, «assumendo portata generale per tutti i contribuenti», avrebbe un costo per l’erario direttamente proporzionale all’entità dell’aumento. La seconda ipotesi, meno onerosa, è quella di conservare le detrazioni per i carichi familiari anche in caso di superamento del tetto di 2.840,51 euro, secondo «percentuali decrescenti al crescere del reddito complessivo, fino ad annullarsi a un livello di euro 5 mila».
La terza ipotesi, invece, è quella di escludere dal calcolo del reddito complessivo le pensioni di reversibilità, in modo «generalizzato, oppure solo per le pensioni di reversibilità percepite dagli orfani». La quarta e ultima proposta prevede solo una «concorrenza parziale» della pensione di reversibilità alla formazione del reddito complessivo. Quale che sarà la scelta del governo, l’intervento avrà valenza di carattere generale e non solo per la signora Monica.

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