Cari amici, il destino è proprio buffo e ti tira certi scherzi che non puoi immaginare! Lo scorso anno sono stata a Nurachi per la festa di primavera organizzata da Aisla Sardegna. Per la verità non ero molto convinta di andarci perché il viaggio lungo, le temperature elevate e il mio stato di salute non al top mi dicevano: “Rimani a casa che è meglio!”. Ma un diavoletto mi diceva: “Vai, vai che devi incontrare e conoscere una persona”. E così, via in viaggio per Nurachi a incontrare Michela!
La mia amica Michela, conosciuta appunto un anno e mezzo fa a Nurachi, è la figlia di un malato di Sla e con lei ci troviamo proprio in sintonia, ma anche a lottare da sole. O perché tanti malati si vergognano di mostrarsi, o perché hanno paura di sollevare la voce, o per qualsiasi altro motivo, fatto sta che io e Michela, da sole, ci ritroviamo a combattere contro la Sla, contro la burocrazia, contro la “cattiva voglia” di aiutarci, contro chiunque, perché vengano rispettati i diritti dei malati di Sla.
Ora mi chiedo: perché i malati si vergognano a mostrarsi? Non sono esseri umani come tutti? Non hanno pari dignità? Anche se con “qualche difficoltà in più”, non possiamo vivere come tutti voi? Forse, pensare di poter vivere come tutti voi è esagerato, ma almeno possiamo tentarci. Come mi ha detto un amico: “Devi capire che non puoi fare tutto… molto sì, tutto no!”. Però ci possiamo tentare con l’aiuto di chi ci vuole bene.
Tuttavia ci sono tante persone disposte ad aiutarci. Io e Michela l’abbiamo appurato, soprattutto ultimamente. Esistono tante persone che hanno mostrato il loro buon cuore e ci hanno aiutato in tante manifestazioni a favore della ricerca che per noi malati è l’unica speranza.
Abbiamo conosciuto tanta gente che si è avvicinata alla Sla, abbiamo stretto con loro amicizia. Da qui è nata una catena di solidarietà che ha aiutato non solo me, ma tanti altri malati di Sla.
Io in qualità di malata e Michela in qualità di familiare di malato vi abbiamo insegnato qualcosa e tutte le persone che ci sono state vicine ci hanno insegnato molto di più!
Scambiarci le “informazioni” ci aiuta a capire, a crescere perché le esperienze altrui possono aiutarci e arricchirci. Tutte le cose negative o positive che siano, ci possono aiutare a capire ciò che la vita ci ha riservato. In questo periodo io e Michela ci siamo avvicinate tanto, lei ha conosciuto tutte le mie pecche e io ho apprezzato i suoi pregi. Ho notato l’amore per i suoi, la grinta che mette perché vengano abolite tante ingiustizie che si stanno verificando nel loro distretto, l’impegno perché i malati non si vergognino e, in tutto questo, ci troviamo in perfetta sintonia perché nessuno deve perdere la propria dignità solo perché malato. Ci stiamo aiutando e ci scambiamo i nostri pensieri perché solo così possiamo aiutare i malati e tutte quelle persone che non avevano mai incontrato un malato di Sla.
Gli scherzi, le goliardate, le parole d’incoraggiamento e, perché no, anche le strigliate degli amici possono servire per aiutarmi a combattere giornalmente quello che la Sla mi “propina”, le difficoltà che devo superare; ma grazie alle mail, ai messaggi e alle visite di parenti e amici, riesco a guardare al futuro e sentirmi più forte di questa “brutta bestia” che mi ha colpito. Beh, io sono fortunata ad avere tante persone che tifano per me, ma tutti i malati possono avere la mia stessa fortuna, io per prima… tifo per loro.
Proprio da poco ho ricevuto delle mail e delle dimostrazioni d’affetto che oltre a farmi commuovere, mi hanno intenerito, mai immaginando che degli amici si ponessero il problema dei miei 18 anni di Sla, di ciò che ho passato, e di ciò che continuo a “subire” per via della “bestia” e questi sono segni di affetto che apprezzo, soprattutto da persone conosciute relativamente da poco, ma che mi hanno offerto il loro cuore.
Ho fatto tutte queste considerazioni perché volevo parlarvi delle tante belle persone che ho incontrato e che mi hanno arricchito! Certo, in questo periodo, ho incontrato anche persone che mi hanno preso a “schiaffi” e mi stanno creando qualche problemuccio togliendomi un po’ di serenità, come se la Sla non mi abbia già tolto abbastanza; ma fortunatamente sono più le persone che mi hanno regalato felicità di quelle che mi hanno deluso.
Le persone che si sono prodigate per me sono talmente tante che non riuscirei a contarle e non posso che ringraziarle tutte perché mi hanno regalato la loro sincera amicizia, l’affetto, la solidarietà, e ciò che serve a un malato di Sla: “una parola d’incoraggiamento”… cosa molto preziosa per noi!
Ringrazio Michela che mi sta sempre vicino perché sa cosa vuol dire vivere accanto a un malato di Sla e noi due insieme riusciremo a convincere altri malati e familiari a “marciare” al nostro fianco. Noi dobbiamo essere i primi ad “aiutarci”!
A proposito, cara Michela, preparati che io e un amico abbiamo un progettino in mente e tu…. non puoi sottrarti! Stavolta ti “incastro io”…. vendetta tremenda vendetta!
NOI DUE SEMPRE INSIEME CONTRO LA SLA!
bacioni,
Susanna