Prima le donne e i bambini. Che cosa c’è nel numero di Tempi di aprile

Le culle vuote e le idee di Eugenia Roccella per uscire dall’inverno demografico con il suo “ministero della vitalità”. Guida ai contenuti del nuovo numero mensile

“Prima le donne e i bambini”. È un titolo da emergenza quello che campeggia sulla copertina del numero di aprile 2023 del mensile Tempi, perché è di una autentica emergenza che si parla, quando si parla di inverno demografico. La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, ne è pienamente consapevole, e nell’intervista concessa a Emanuele Boffi, direttore di Tempi, nel nuovo numero della rivista dice: «La maternità è la grande ferita del nostro tempo. Oggi c’è più libertà di non avere figli piuttosto che di averli». E spiega come intende contribuire ad arrestare il trend con il suo “ministero della vitalità“. A partire, appunto, dalle donne, «costruendo intorno a loro un welfare di prossimità che non le lasci sole».

Strumenti concreti e il convegno di Tempi

Di strumenti per valorizzare il lavoro femminile senza per questo togliere dignità alla maternità scrive inoltre Matteo Orlandini in una analisi piena di numeri e di proposte percorribili. Marina Corradi, invece, completa il servizio di copertina di Tempi raccontando con il suo stile ironico e profondo insieme la sua esperienza di donna, madre e inviata di punta di un grande quotidiano. «È stato un grande casino», dice, ma anche «una grazia».

Ma le iniziative di Tempi sul tema della natalità non si esauriscono nel mensile: donne e lavoro, e politiche di welfare per uscire dall’inverno demografico saranno anche gli argomenti del convegno “Nascere è cominciare” organizzato dal nostro giornale a Roma per martedì 18 aprile, in occasione del quale interverrà, con molti altri ospiti, la stessa ministra Roccella.

Curare sistemi malati

Tornando al numero di Tempi di aprile, Giuseppe Portonera presenta un libro coraggioso di Alessandro Barbano che mette il dito nella piaga (nelle piaghe) del sistema dell’antimafia. Anche Alberto Mingardi si occupa di un sistema afflitto da gravi piaghe, la sanità. Una cura esiste, suggerisce Mingardi, ed è a base di autonomia regionale. Fabio Cavallari invece approfitta dei 30 anni di un’opera tra le grandi protagoniste dell’assistenza domiciliare in Italia, la Fondazione Maddalena Grassi, per scavare in un’altra materia “calda” oggetto di riforma da parte del governo Meloni.

Mari contesi e cristiani perseguitati

Non manca come sempre l’orizzonte internazionale nel nuovo numero di Tempi. Rodolfo Casadei racconta la serrata battaglia in corso tra Stati Uniti e Cina per il dominio dei mari. Non a cannonate (per ora) ma a suon di fregate, portaerei, sottomarini: vince chi ne ha di più. Mentre Leone Grotti raccoglie le testimonianze terribili ed eroiche di Maria e Janada, cristiane rapite giovanissime in Nigeria dai terroristi islamici di Boko Haram, fuggite dopo anni di prigionia, violenze e conversione forzata. Sono le due donne ricevute l’8 marzo scorso da papa Francesco e a Palazzo Chigi grazie ad Aiuto alla Chiesa che soffre.

I giocattoli del manicomio woke

E ancora. Nel numero di Tempi di aprile Caterina Giojelli smonta un po’ di giocattoli che si sono messi in testa non di far divertire i bambini, bensì di fargli le prediche politicamente corrette. Dagli omini Lego con l’Adhd alle Barbie inclusive. Henri Hude critica il dilagante “oscurantismo woke“, che sembra un culto da manicomio ma ha un fine chiaro: preparare la strada a un nuovo Leviatano. E Massimo Camisasca risponde a un lettore colpito dalla tragedia di Cutro: governare l’immigrazione, dice, è un’impresa gigantesca, ma non impossibile.

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Tutto questo e molto altro ancora nel nuovo numero di Tempi. Senza dimenticare le rubriche delle nostre firme che ogni mese arricchiscono la rivista: da Giancarlo Cesana a Fabrice Hadjadj, da Berlicche al “molokano” Renato Farina. In attesa che il mensile di aprile 2023 arrivi nelle loro case, tutti gli abbonati possono già sfogliare Tempi in formato digitale nell’area riservata del sito.

I lettori non ancora abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito (a proposito: scopri perché abbonarsi conviene).

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