Pier Alberto Bertazzi, l’amico che mi ha insegnato la profondità del vivere

La strada al destino l’ho incontrata sentendo parlare Giussani, ma la possibilità e la grandezza del suo sviluppo umano ho cominciato a vederla in Bertazzi

Anche Pier Alberto se n’è andato, il 15 settembre scorso. Man mano che l’età avanza e la vita si avvia a quella che è apparentemente la fine, ma è in realtà l’introduzione al suo fine eterno, si intensifica l’attaccamento ai volti in cui si è manifestata la presenza del Mistero che sostiene la speranza.

Per questa ragione Pier Alberto per me è un amico, fattore di guida al destino come diceva don Luigi Giussani. La strada al destino l’ho incontrata sentendo parlare Giussani da un registratore, ma la possibilità e la grandezza del suo sviluppo umano ho cominciato a vederla in Bertazzi. Quando mi iscrissi alla facoltà di Medicina della Statale nel ’67, lui, maggiore di me di tre anni, faceva parte del gruppo di studenti più anziani che venivano davanti alle porte di ingresso delle aule a difendere le matricole dalle angherie dei goliardi. Questi, oltre a praticare forme pesanti di nonnismo attraverso scherzi volgari e vere e proprie persecu...

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