Pedofilia. Padre Lombardi: «Rapporto Onu contro la Chiesa ha una visione ideologica della sessualità»

Il direttore della Sala stampa vaticana: «Non si può non osservare che il tono, lo sviluppo e la pubblicità data dal Comitato al suo documento sono assolutamente anomali rispetto al normale»

Le raccomandazioni che la Commissione dell’Onu per i diritti dei minori ha fatto al Vaticano sulla pedofilia contengono «limiti gravi» che partono da «una visione ideologica della stessa sessualità». Nella nota pubblicata questa mattina, padre Federico Lombardi, direttore della Salta stampa vaticana, dopo aver ricordato l’importanza dell’Onu e i buoni rapporti che intercorrono tra l’organizzazione internazionale e la Santa Sede, non risparmia dure critiche al Comitato.

«DOCUMENTO GIÀ SCRITTO». Il Comitato, infatti, nel documento conclusivo non ha «tenuto conto adeguato delle risposte date dai rappresentati della Santa Sede» tanto «da far pensare che esso fosse praticamente già scritto o perlomeno nettamente impostato prima dell’audizione».
Il Comitato non tiene neanche conto della «natura specifica della Santa Sede» e questo fa chiedere a padre Lombardi se «non si è capaci di capire o non si vuole capire».

«ONG CONTRARIE ALLA CHIESA». Il modo stesso in cui vengono presentate le obiezioni danno l’idea che «si sia data molta maggiore attenzione a Ong ben note, pregiudizialmente contrarie alla Chiesa cattolica e alla Santa Sede, che non alle posizioni della Santa Sede stessa».
È «tipico infatti di tali organizzazioni non voler riconoscere quanto è stato fatto dalla Santa Sede e nella Chiesa in questi anni recenti, nel riconoscere errori, nel rinnovare le normative, nello sviluppare misure formative e preventive. Poche o nessun’altra organizzazione o istituzione ha fatto altrettanto. Ma non è assolutamente quello che si comprende leggendo il documento in questione».

L’ONU SI DANNEGGIA. Per quanto riguarda le intrusioni del Comitato nelle «posizioni dottrinali e morali della Chiesa cattolica (…) alla luce di una propria visione ideologica della stessa sessualità», queste rappresentano per padre Lombardi «un’interferenza» che finisce col danneggiare lo stesso Comitato e le stesso Onu: «Il Comitato stesso si è attirato molte critiche gravi e fondate» e «nell’opinione comune le Nazioni Unite portano a loro volta le conseguenze negative di quanto compiuto».
Infine il direttore della Sala stampa ha notato un’anomalia: «Non si può non osservare che il tono, lo sviluppo e la pubblicità data dal Comitato al suo documento sono assolutamente anomali rispetto al suo normale procedere in rapporto con gli altri Stati parte aderenti alla Convenzione».

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