Papa Francesco: «Cosa succederebbe se non ci fossero le suore negli ospedali, nelle missioni, nelle scuole»? «Non si può pensare»

Papa Francesco all'angelus di oggi ha sottolineato il valore delle persone consacrate: un dono «che porta il popolo di Dio avanti». Il Papa ha anche salutato la Giornata della Vita

Papa Francesco, nell’angelus di oggi, ha parlato delle persone consacrate. Si è prima però unito all’appello dei Vescovi italiani e, salutando la Giornata della Vita, ha voluto ribadire che «ogni figlio è volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e per la società».  «Ognuno, nel proprio ruolo e nel proprio ambito – ha affermato il Papa – si senta chiamato ad amare e servire la vita, ad accoglierla, rispettarla e promuoverla, specialmente quando è fragile e bisognosa di attenzioni e di cure, dal grembo materno fino alla sua fine su questa terra».

UNA CHIESA SENZA SUORE? Per quella che oggi è anche la Giornata dei consacrati, e il Papa ha voluto ricordare che le consacrate e i consacrati rappresentano un dono per gli uomini: «Ogni persona consacrata è un dono per il Popolo di Dio in cammino». Delle presenze dei consarati c’è bisogno, ha sottolineato il Pontefice. Esse «rafforzano e rinnovano l’impegno della diffusione del Vangelo, dell’educazione cristiana, della carità verso i più bisognosi, della preghiera contemplativa». E anche per «l’impegno della formazione umana e spirituale dei giovani, delle famiglie», «l’impegno per la giustizia e la pace nella famiglia umana». «Cosa succederebbe – ha ipotizzato il Papa – se non ci fossero le suore, le suore negli ospedali, le suore nelle missioni, le suore nelle scuole?». «Pensate una Chiesa senza le suore – ha insistito – Non si può pensare». Le suore, ha osservato Papa Francesco, «sono questo dono, questo lievito che porta il popolo di Dio avanti. Sono grandi queste donne, che consacrano la propria vita e portano avanti il messaggio di Gesù».

GIOVANI CONSACRATI. Il Papa ha sottolineato come anche le persone non consacrate abbiano in comune con loro una missione di carità: «Questa offerta di sé stessi a Dio riguarda ogni cristiano, perché tutti siamo consacrati a Lui mediante il Battesimo», ha detto il Papa. «Tutti siamo chiamati ad offrirci al Padre con Gesù e come Gesù, facendo della nostra vita un dono generoso, nella famiglia, nel lavoro, nel servizio alla Chiesa, nelle opere di misericordia». «Perciò – ha spiegato il Pontefic e – è necessario valorizzare con gratitudine le esperienze di vita consacrata e approfondire la conoscenza dei diversi carismi e spiritualità. Occorre pregare perché tanti giovani rispondano “sì” al Signore che li chiama a consacrarsi totalmente a Lui per un servizio disinteressato ai fratelli».
Il Papa ha concluso l’omelia dell’angelus con un pensiero per le popolazioni di Roma e della Toscana colpite da allagamenti e inondazioni, chiedendo di pregare per loro e di non far loro mancare solidarieretà.

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