Assolto l’imam che aveva ingiustamente accusato di blasfemia la ragazza cattolica disabile

Con una decisione scandalosa e non tenendo conto di ben sei testimoni oculari, il tribunale di Islamabad ha assolto l'imam che aveva ordito un complotto contro la giovane cristiana

L’imam che aveva accusato Rimsha Masih è stato assolto. Una decisione davvero scandalosa quella del tribunale di Islamabad che ha prosciolto Khalid Chishti, l’imam che aveva formulato false accuse di blasfemia contro la ragazza cattolica e disabile.

Tempi.it vi aveva già raccontato la triste vicenda di Rimsha che nell’estate 2012 era finita al centro di un caso che aveva poi avuto eco internazionale. Il giudice, sebbene sei testimoni oculari avessero accusato l’imam di essersi inventato tutto e sebbene il caso fosse apparso già un anno fa di una esemplare chiarezza, ha deciso di non punire il religioso islamico.

Come si ricorderà, in seguito alle false accuse, alcuni islamisti avevano attaccato il quartiere cristiano di Mehrabadi (dove viveva la famiglia della ragazza) e numerose famiglie cristiane erano dovute fuggire per salvare le loro vite.

In una dichiarazione inviata a Fides, l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill, direttore dell’Ong cristiana “Legal Evangelical Assistance and Development” (Lead) si è dichiarato «profondamente deluso dal giudizio della Corte, data la evidente e provata colpevolezza di Chishti». La sua assoluzione «non farà altro che generare nuova impunità e assecondare quanti continuano ad abusare della legge di blasfemia». L’avvocato ha chiesto al governo «di abrogare tutte le leggi discriminatorie, compresa la legge sulla blasfemia».

Ora Rimsha e la sua famiglia, ancora in pericolo di vita, sono in Canada, dove hanno trovato esilio.

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