Orban: «Il vero problema dell’Ungheria è il debito pubblico e la nostra Costituzione lo combatte»

Il premier ungherese Viktor Orban ha tenuto un discorso di 45 minuti sullo stato della nazione. Ha difeso la nuova Costituzione, ricordando che il problema del paese è l'enorme debito pubblico e privato lasciato dai precedenti governi socialisti.

Nel discorso annuale sullo stato della nazione, il primo ministro ungherese Viktor Orban, che a leggere i giornali sembra essere più pericoloso di Assad, ha difeso la nuova Costituzione e parlato dei veri problemi del paese. Il premier ha fatto un intervento di 45 minuti, sottolineando che il vero guaio dell’Ungheria è l’enorme debito pubblico e privato, che i precedenti governi socialisti hanno lasciato al paese prima del 2010.

Ignorando le accuse per la nuova Costituzione “liberticida” che sono piombate su di lui e il suo partito Fidesz, a cui gli ungheresi hanno consegnato i due terzi del Parlamento, Orban si è detto «orgoglioso della nuova e moderna Carta costituzionale, la prima in Europa a prescrivere la diminuzione del debito pubblico e il pareggio di bilancio». «Il debito è un ottimo affare se ti trovi dalla parte giusta» ha aggiunto, alludendo al fatto che tutte le critiche alla nuova Costituzione si indirizzano su libertà di stampa, aborto e religione per colpire il serio impegno di ridurre il debito e la volontà di gestire per la prima volta le finanze in modo responsabile.

«Siamo pronti a combattere, se necessario, ma anche a scendere a compromessi per il bene della nazione – ha detto il primo ministro -. Dobbiamo anche sforzarci di scendere a compromessi per risolvere in modo pacifico i conflitti con chiunque appoggi il rinnovamento dell’Ungheria, o perlomeno lo accetti». Sotto la pressione dell’Unione Europea e del Fondo monetario internazionale, Orban ha proposto di emendare la legge che potrebbe compromettere l’indipendenza della Banca centrale.

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