Nella Francia del gender la matematica è un’opinione. Negli esercizi le persone «cambiano genere ogni giorno»

In un libro di matematica per liceo della collana Hachette, un problema comincia così: «Gli abitanti del pianeta Herma possono scegliere ogni giorno il loro genere: maschio (M) o femmina (F)»

Che la teoria di genere sia ormai di casa nelle scuole francesi lo si capisce dalle piccole cose. Non c’è bisogno di andare a spulciare il programma governativo ABCD dell’uguaglianza o le dichiarazioni di Hollande e soci. Basta aprire un comune libro di matematica, come il “Maths repères” della collana Hachette per l’ultimo anno di liceo scientifico, e leggere gli esercizi che chiedono agli alunni di calcolare quante probabilità abbiano gli abitanti di un immaginario pianeta “Herma” di cambiare genere da maschio a femmina e viceversa.

IL PIANETA HERMA. Non ci credete? Ecco cosa chiede agli alunni il problema numero 132: «Gli abitanti del pianeta Herma possono scegliere ogni giorno il loro genere: maschio (M) o femmina (F). Si osservi come ogni giorno un terzo degli hermiti che aveva il genere maschile scelga il genere femminile il giorno successivo e come un quarto di quelli che avevano il genere femminile scelga il genere maschile il giorno dopo».

PROBABILITÀ. Quindi, continua il problema impegnato socialmente, «si consideri la variabile aleatoria Xn che dà il genere di un abitante di Herma nel giorno n». Domande: «1) Rappresentare la situazione con un grafico e scrivere la matrice di transizione T associata. 2) Con l’aiuto di una calcolatrice, calcolare T alla decima. Qual è la probabilità che un abitante di Herma, il cui genere fosse inizialmente femminile, resti femmina dopo 10 giorni?».

LA MATEMATICA È UN’OPINIONE. Gli istruttivi quesiti di matematica sono stati indicati da un genitore al sito VigiGender, istituito dalla Manif pour tous per monitorare l’introduzione subdola dell’ideologia di genere nelle scuole francesi e per evitare che la Francia diventi come il pianeta Herma. Scrive il genitore: «Si sarebbe potuto pensare che almeno l’insegnamento della matematica sarebbe stato risparmiato». E invece no, perché a Parigi anche la matematica è diventata un’opinione.

@LeoneGrotti

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