Negri: politici italiani a rimorchio dei media e clero di retroguardia

Intervista del vescovo a Camillo Langone sul Foglio. La politica italiana è di «piccolo cabotaggio» e i suoi rappresentanti non hanno fatto nulla per le paritarie. «I cristiani capiscano che la loro è una vita vera, perciò bella»

«Il più cattolico dei pochi vescovi italiani cattolici si trova all’estero, a San Marino». Chi lo scrive è Camillo Langone, sul Foglio, che oggi pubblica un’intervista dell’autore del Manifesto della destra divina a monsignor Luigi Negri, vescovo – appunto, di San Marino-Montefeltro. La prima stoccata del vescovo, servita da Langone, è alle versioni del magistero cattolico alternative a quella del Pontefice: «Si lasciano convivere i magisteri paralleli, modi di pensare e concepire e comunicare la fede che hanno come riferimento un teologo, un ecclesiastico, non il vescovo di Roma». «Se noi continuiamo a pensare che il clero che esce dai seminari sia formato a praticare l’evangelizzazione ci illudiamo» spiega Negri. «È un clero di retroguardia, un clero fanalino di coda, incapace di portare certezze esaltanti, propositive. Mentre il grande Origene diceva che bisogna vivere la fede con entusiasmo: bisogna essere entusiasti della fede». «E invece, anziché il cristianesimo inteso come incontro con Cristo, da un lato abbiamo l’esegetismo, l’esegesi fai-da-te, e dall’altro una concezione della fede moralistica e sociopolitica».

PARITARIE E CATTOLICI IN POLITICA. Negri non applaude nessun politico. Tanto meno se non favorisce la libertà di istruzione. Benché le scuole paritarie rappresentino uno sgravio per le sue casse, afferma il vescovo, «lo stato ha sempre restituito le briciole e adesso neanche più quelle». È grave che i cattolici nei due schieramenti non abbiano fatto «un solo gesto per riaprire la questione della libertà di educazione». «Eravamo giunti a ottenere che il sistema scolastico non fosse più considerato doppio (pubblico-privato) ma unico: un sistema scolastico pubblico all’interno del quale potevano convivere la forma statale e quella paritaria. Mentre oggi siamo al tracollo, basti pensare che le scuole private sono inserite nel redditometro come bene di lusso. Dalla dichiarazione dei redditi si possono detrarre le spese veterinarie ma non le rette scolastiche».

BERLUSCONI E CASINI. Il Cavaliere, dice Negri, «ha avuto il merito di impedire, con la sua discesa in campo, un colpo di stato cattogiustizialista». E i cattolici come Pierferdinando Casini?, chiede Langone, quei cattolici che «varano alleanze con una sinistra ideologica e nichilista»? La risposta di Negri è allusiva: «Augusto Del Noce disse con chiarezza, trent’anni fa, che per arrivare al potere il Partito comunista avrebbe venduto l’anima diventando un partito radicale di massa. E questo è puntualmente avvenuto». Quindi Casini, deduce Langone, «sta vendendo l’anima a chi se l’è già venduta».

PENSIERO MASSMEDIATICAMENTE CORRETTO. Per Negri la politica italiana è di «piccolo cabotaggio», incolta. «Questi politici incolti più del massmediaticamento corretto non sono capaci di pensare. I politici vanno a rimorchio dei media, anche a costo di piegarsi a sovversioni totali del buon senso». «Avanza quello che Hannah Arendt chiamava democrazia totalitaria, una democrazia solo procedurale dove ciò che io definismo massmediaticamente corretto prende il posto di ciò che prima era il riferimento culturale che nasceva dalla fede».

GAI O TRISTI. Se i gay sono «gai», i cristiani possono risultare «tristi, proibizionisti, ossessionati dal peccato, negativi», lamenta Langone. «Se i cristiani non capiscono che la loro è una vita vera, perciò bella», risponde Negri, «non sono in grado di contestare la società di oggi. Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai giovani, ha ricordato che Gesù non dice dei no alle esigenze autentiche del cuore ma soltanto dei sì alla vita, all’amore, alla libertà».

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