Ncd presenta i candidati per le elezioni europee nel Nord-Ovest. Alfano: «Una grande scommessa»

Ecco i volti del Nuovo Centrodestra per Bruxelles nel collegio Nord-Occidentale. Lupi: «Dobbiamo dare voce ai cittadini e alle imprese». Alfano: «Spostiamo la sede di Frontex da Varsavia in Italia»

Sono stati presentati oggi al Palazzo delle Stelline a Milano i 20 candidati alle elezioni europee del prossimo 25 maggio per il Nuovo Centrodestra nella circoscrizione dell’Italia Nord-Occidentale. Presenti il presidente del partito Angelino Alfano e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, anch’egli in corsa nel Nord-Ovest con Ncd per un posto a Bruxelles.

NESSUN PROBLEMA DI SOGLIA. «Il Nuovo Centrodestra è per l’Europa», ha esordito il coordinatore regionale di Ncd per la Lombardia Alessandro Colucci, ma «non per quest’Europa; l’Europa che vogliamo, infatti, è un’Europa politica, solidale, dove gli interessi dell’Italia siano rappresentati da politici capaci e sia bandita la prevaricazione di un singolo Stato su tutti gli altri». «Moneta unica, immigrazione e lavoro» saranno i temi caldi della prossima campagna elettorale, ha annunciato. Campagna in cui Ncd, «che gli ultimi sondaggi danno oltre il 6,5 per cento», non avrà «problemi di soglia», trattandosi di un «grande progetto politico volto ad allargare l’area dei moderati in Italia all’interno della grande famiglia del Ppe», il Partito popolare europeo. Così si spiega l’alleanza con l’Udc di Pierferdinando Casini, presente nel simbolo, e con i Popolari per l’Italia di Mario Mauro.

IL BATTESIMO IN EUROPA. Le prossime elezioni «saranno il nostro battesimo», ha proseguito Alfano. E «con la scelta dei candidati abbiamo voluto garantire la rappresentanza del territorio», ha aggiunto il presidente di Ncd, confermando così la «vocazione territoriale» del suo partito. «Non accettiamo che l’Europa voglia dare all’Italia lezioni senza fornire  prima l’esempio», ha detto Alfano. Per questo «siamo pronti a dare battaglia con progetti concreti». E ne ha indicati tre: ottenere che il «Parlamento europeo chiuda una delle due sedi» tra Strasburgo e Bruxelles; concedere «più poteri a Mario Draghi», il presidente della Bce, perché adesso «l’euro non è forte quanto le altre monete che hanno alle spalle una banca centrale» con maggiori capacità di intervento rispetto all’Eurotower; e, infine, in tema di immigrazione, contro tutti coloro che vorrebbero le «frontiere aperte», Alfano ha dichiarato di voler far «spostare la sede di Frontex da Varsavia in Italia», perché il mediterraneo è la «frontiera» meridionale di tutta l’Europa e non più solo di Roma. Alfano ha anche promesso di voler condurre una «battaglia per correggere la rotta dell’austerity» finora seguita dalle istituzioni europee.

«UNA GRANDE SCOMMESSA». È questa la «grande scommessa di Ncd per il rinascimento del centrodestra», ha detto Alfano, che è poi tornato più volte «sul fallimento di Forza Italia», a suo avviso non più in grado di fare da «calamita» per i moderati e rea di aver «perso quella spinta di amore per cui era nata nel ’94; mentre nel 2013 è rinata per far cadere il governo». Una scommessa condivisa da Lupi, per cui «è finita l’epoca del bipartitismo cattivo» e «sia in Italia che in Europa o si cambia o si muore. Dobbiamo tornare a rimettere al centro dei nostri interessi quello che ci ha sempre resi forti: la capacità di stare insieme dopo le sconfitte, ora, dopo sei anni di crisi, come avvenne già dopo la Grande Guerra». Lupi ha detto anche di voler «ridare voce e forza ai cittadini e alle imprese», di voler condurre una seria «lotta alla burocrazia» e di volerlo fare «rappresentando con Ncd quell’area di moderati che sarà presto maggioranza in tutta Europa».

I NOMI. A concludere i lavori sono intervenuti gli altri candidati: Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, per cui «Ncd è la vera alternativa al dualismo Grillo-Pd»; Gabriele Albertini, già sindaco di Milano, per cui l’obiettivo è «ridurre la burocrazia facendo in modo che l’Italia possa competere con la Polonia sui costi e con l Germania sulla qualità»; Massimiliano Salini, presidente della Provincia di Cremona che si è definito «cristiano, marito e papà. E così voglio continuare a essere definito. Per queste ragioni vado in Europa». A completare la lista ci sono Matteo Forte dei Popolari per l’Italia, Carla Andena suggerita dall’Udc, il genovese Matteo Campora, Daniela Colombo di Legnano, il cuneese Umberto Fino, Gino Garibaldi, Marco Gemelli, Carlo Lingua, Silvio Magliano, Basilio Mangano, Ugo Rizzi, Pietro Sbaraini, Cristina Stancari, Paolo Strescino, Paolo Valentini e Massimo Valdati.

@Rigaz1

Exit mobile version