Napoli, tutti i sindacati contro de Magistris. La Cgil Campania: «Prenda atto dei suoi fallimenti»

Oggi a Napoli manifestazione di tutte le sigle confederali, dalla Cgil alla Ugl per protestare contro le politiche del primo cittadino. «ll sindaco è “il più amato” ma solo chi non abita qui»

Cronache da una rivoluzione che si è trasformata in restaurazione: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha il merito di essere riuscito in un’impresa che sembrava impossibile. Nemmeno Marchionne era stato tanto bravo da mettere d’accordo tutte le sigle sindacali italiane: giggino o’narcisindaco sì. Dalla Cgil all’Ugl, passando per Cisl e Uil sono tutti compatti contro il primo cittadino.
Oggi i confederali campani sono scesi tutti in piazza per protestare, mentre è stato il segretario generale campano del sindacato più a sinistra, la Cgil, a prendere la parola per mettere il sindaco davanti ad un aut-aut.

LA CGIL: «TANTI FALLIMENTI». Franco Tavella, segretario della Cgil Campania, ha chiesto al sindaco: «Si cambi strada subito, con una netta inversione di tendenza. Oppure il sindaco prenda atto dei suoi tanti fallimenti e faccia un passo indietro». L’elenco presentato dal sindacato è lungo e dettagliato per «i tanti flop collezionati dall’amministrazione de Magistris in questi primi anni di gestione della cosa pubblica: dai dispositivi di traffico che fanno impazzire la città nelle ore di punta, al pasticcio del Forum delle Culture, dall’incerto futuro del “porto delle nebbie”, sulla cui gestione si è mostrata grande superficialità, ai continui turn over forzati imposti per allontanare dalla giunta gli assessori meno graditi al sindaco. Non resta che chiamare alla mobilitazione tutte le forze sane della città per un riscatto immediato da quel “disastro Napoli” che ha caratterizzato i primi anni di un’esperienza amministrativa inconcludente e raffazzonata» ha concluso Tavella.

LA CISL: «SINDACO AMATO SOLO DA CHI NON VIVE A NAPOLI». Gli ha fatto eco il segretario della Cisl Napoli Carlo D’Andrea che ha denunciato come «non si può scaricare sulle spalle delle fasce meno abbienti il peso delle spese del comune. Ci dicono di essere costretti ad alzare le tasse. Dovrebbero allora trovare un’altra soluzione per aiutare i cittadini, per esempio ridurre gli staffisti o il gruppo dirigente esterno, siamo stanchi della politica di De Magistris».
D’Andrea ha dichiarato di vedere positivamente anche il referendum che alcune forze politiche si starebbero preparando a presentare, entro il 30 settembre, per chiedere ai napoletani come giudicano l’attività di Palazzo San Giacomo: «Il referendum è un espressione democratica. Il sindaco è stato definito come “il più amato” ma solo chi non abita a Napoli penso che lo ami in questo periodo. In questo modo si saprebbe la verità».

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