Ancora morti a Lampedusa. Mai vista in Italia tanta indifferenza verso la tragedia dell’immigrazione

Un barcone di migranti è naufragato nelle acque di Lampedusa. Il bilancio, per ora provvisorio, è di oltre 90 vittime, tra cui una donna incinta e due bambini. Le parole di papa Francesco a Lampedusa sono un ricordo lontano

 Un barcone di migranti è naufragato nelle acque di Lampedusa. Il bilancio, per ora provvisorio, è di oltre 90 vittime, tra cui una donna incinta e due bambini, e 250 dispersi. Pubblichiamo di seguito l’editoriale che il nostro collaboratore ed ex sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, ha scritto sul settimanale Tempi, in edicola da oggi.

Da oltre vent’anni l’Italia soccorre persone in fuga da persecuzioni, guerre e miserie. Da oltre vent’anni, nonostante gli sforzi delle nostre unità navali, l’Italia è costretta a fare la conta di quanti perdono la vita per giungere sulle nostre coste.

Fino a qualche tempo fa, il tema era così sentito che alimentava polemiche di fuoco, spesso strumentali: chi voleva mostrarsi più “aperto” era accusato di incentivare i viaggi della disperazione; a chi lavorava per una collaborazione con gli Stati di origine, ottenendo una diminuzione degli incidenti in mare, era attribuita la “colpa” di concordare maglie troppo strette.
Non vi è mai stata però una indifferenza come quella che si coglie oggi di fronte all’acuirsi della tragedia: anche davanti a emergenze significative, come il conflitto nel Kosovo o la “primavera” in Tunisia, le dimensioni elevate non producevano assuefazione, se mai incentivavano gli sforzi per trovare soluzioni più adeguate.

Oggi sconcerta l’immobilismo di fronte ai cadaveri distesi in spiaggia, ai centri di accoglienza presi d’assalto, ai centri profughi talmente insufficienti da obbligare a costose convenzioni alberghiere: non si ha notizia di iniziative promosse verso i partner europei per condividere almeno in parte l’onore di arrivi così consistenti e così carichi di dolore, né viene illustrata qualche linea di prospettiva per coloro che arrivano e sono destinati a rimanere.
L’attenzione è concentrata su una crisi di governo di scarsa intelligibilità e, se e quando si sfiora il tema dell’immigrazione, sulle datate polemiche riguardanti la cittadinanza: come se questa, e non evitare che persone muoiano in mezzo al mare, fosse la questione principale. Le parole di papa Francesco a Lampedusa sono un ricordo lontano: la crisi rischia di essere non solo di un governo, ma di una intera nazione.

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