Milano/ Serravalle, Beretta critico: «Cosa cambia la newco di Tabacci?»

Bruno Tabacci, assessore al Bilancio di Milano, ha modificato la tattica della giunta Moratti e quindi non venderà più la quota del Comune in Serravalle Autostrade milanesi per 170 milioni. Tabacci ha proposto di creare una newco con la Provincia. La risposta di Beretta, ex assessore al Bilancio, a Tempi.it: «Non cambierebbe niente, alla fine faranno quello che avevamo proposto noi»

Da giorni la giunta di Milano del sindaco Giuliano Pisapia va avanti a dichiarare che le casse di palazzo Marino potrebbero presentare un «disavanzo futuro di 187 milioni». Come spiegato dall’ex assessore al Bilancio di Milano Giacomo Beretta sul numero 26 di Tempi, il buco ci sarà solo se la nuova giunta lo vorrà: “Il nostro bilancio prevede un avanzo di amministrazione di 48 milioni di euro, che deriva da due operazioni straordinarie messe in campo: la quotazione in Borsa di Sea e la vendita della quota posseduta dal Comune in Serravalle Autostrade milanesi, che ammonta a circa 170 milioni”.

Bruno Tabacci, però, nuovo assessore al Bilancio di Milano ha dichiarato che nessuno comprerà mai la quota a quella cifra e che quindi bisogna trovare un’altra strada. Come soluzione alternativa, ha proposto la costituzione di una nuova società nella quale dovrebbero conferire parte delle quote societarie di Comune (18,6%) e Provincia (52,9%) di Serravalle autostrade milanesi per valorizzarle al meglio. «Ho proposto di dar vita a una newco con la Provincia – ha detto Tabacci, affiancato da Pisapia – per poter così cambiare lo statuto e riuscire a valorizzare le nostre quote».

Come dichiara però Giacomo Beretta a Tempi.it, «come possono pensare con un patto parasociale di andare sotto il 51% di azioni e allo stesso tempo mantenere il controllo di Serravalle autostrade milanesi? Ora è in mano al pubblico, ma a meno che non mettano un vincolo all’acquisto di azioni non riusciranno a mantenerla tale». Le parole di Beretta «basate sulle notizie uscite sui giornali», denotano scetticismo. Continua l’ex assessore al Bilancio: «Ho una domanda per Tabacci, qual è il valore aggiunto per le quote di Milano? Cosa ci guadagna la città da questa newco? A meno che non lascino all’eventuale compratore un posto da amministratore delegato o da presidente della società… La Serravalle ha bisogno di molti liquidi per fare investimenti, la si potrebbe quotare in borsa ma i tempi sono lunghi e non so neanche se sia vantaggioso. L’ipotesi migliore era la nostra».

Cioè? «Vendere la quota del Comune a un fondo che poi investa su Milano. Ma Tabacci ha detto che la cifra era troppo alta, è come se avesse detto al mercato: non compratela. Perché dovrebbero diventare più appetibili se si fa una newco? La verità è che hanno criticato le nostre proposte, hanno lanciato alla città grandi sogni ma poi prevarrà il realismo e finiranno con il realizzare i nostri stessi progetti».

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