Messi, campione scartato dal Como, ha vinto il suo terzo Pallone d’oro

Il campione del Barcellona ha vinto il Pallone d'oro per il terzo anno consecutivo. Fino ad ora solo Platini c'era riuscito. Cristiano Ronaldo e Xavi, in lizza anche loro per l'assegnazione, non possono competere con la "Pulce", che quest'anno più che mai ha vinto tutto. Quanti rimpianti per l'Italia: Messi era stato scartato da piccolo dal Como.

Per l’assegnazione dell’ambito Pallone d’oro, le nomination erano tre: Cristiano Ronaldo, in forza al Real Madrid, Xavi e Leo Messi, entrambi blaugrana. Ma a Zurigo è andato tutto come previsto e il famoso trofeo è stato assegnato all’argentino, che ha già conquistato – nel 2009 e nel 2010 – il gradino più alto del podio. Pochi sono i calciatori che si sono aggiudicati ben tre trofei messi in palio dalla Fifa: Cruijff, Van Basten e Platini. L’attuale presidente dell’Uefa, poi, è l’unico ad averlo conquistato per tre stagioni consecutive: tra il 1983 e il 1985. L’extraterrestre catalano lo ha affiancato in questo primato, scavalcando il compagno di squadra Xavi (terzo) e l’eterno rivale Ronaldo (secondo). I tre sono già stati candidati nel 2009, ma la vittoria arrise al 22enne di Rosario.

Che questo sia ancora l’anno di Messi, sono i numeri a dirlo. Dopo la vittoria della Champions League contro il Manchester United di Sir Alex Ferguson, la “pulce” alza al cielo la sua terza Coppa, la quarta nella storia del club. Un po’ del merito è anche suo: i 12 gol nella massima competizione finora gli assegnano il titolo di capocannoniere per il terzo anno consecutivo. Una cifra tutto sommato risibile, rispetto ai 53 gol segnati nelle 55 partite stagionali.

L’annata 2011-2012 riconferma il suo talento. Tre reti in tutto nella Supercoppa di Spagna contro i cugini di Madrid, e batte il record di Raul, da sempre il miglior marcatore della competizione. Il 25 agosto del 2011 ottiene la Supercoppa europea: per lui, questa volta, solo un gol e un assist per il 2-0 finale contro il Porto. Sempre parlando di record, Messi si unisce a Pedro, come giocatore che ha segnato in tutte le competizioni a cui ha preso parte: Liga, Champions League, Coppa del Rey, Supercopa de Espana, Supercoppa europea e Mondiale per Club. In quest’ultimo, poi, ha fatto scintille, oscurando il talento dell’esordiente Neymar del Santos.

L’ultimo italiano a vincere il Pallone d’oro è stato Fabio Cannavaro, capitano della nazionale vincente a Berlino contro la Francia di Zidane. Correva l’anno 2006. Quest’anno vantiamo un solo rappresentate tra i giocatori più forti del mondo: Totò Di Natale, capitano dell’Udinese e capocannoniere per due stagioni consecutive in Serie A. Magro bottino per il calcio italiano, lontano dagli antichi sfarzi del passato decennio. Possiamo accontentarci di un primato inedito: la lungimiranza. Infatti, lo stesso Messi si era proposto al Como, allora club di Enrico Preziosi, azionista di maggioranza del Genoa. Risultato: scartato. «Aveva quindici anni, ed era già un fenomeno. Ma per una situazione interna al club, non fu preso e fu un errore», ammette l’imprenditore ai microfoni di Sky Sport24.

Non soltanto Messi fu vittima di un erroneo giudizio da parte dei club italiani. Capitò anche a Cristiano Ronaldo, vicino alla Juventus di Moggi nel 2001. L’accordo sfumò perché la dirigenza bianconera gli preferì Marcelo Salas. Sbagliare è umano. Perseverare è diabolico.

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