Legge elettorale, fumata nera sul doppio turno

Ieri in commissione Affari costituzionali è stata bocciata la proposta del Pd di un ballottaggio sul modello delle elezioni amministrative per i sindaci. Decisivi i no del Pdl e le astensioni di Movimento cinque stelle

Il Pdl insieme al Movimento cinque stelle (insieme a Lega) hanno votato contro la proposta del Pd di un doppio turno di coalizione da inserire nella prossima legge elettorale. Fumata nera anche a questo tentativo di riforma ieri sera in Senato, alla commissione Affari costituzionali: la modifica del porcellum è ancora lunga e piena di ostacoli.

DOPPIO TURNO. La soluzione proposta ieri, che aveva già avuto il placet della commissione dei saggi nominata dal presidente della Repubblica, prevedeva che, se nessun schieramento supera la soglia del 40 per cento al primo turno, si vada al ballottaggio due settimane dopo tra i primi due “vincitori”, sullo schema di quanto già accade oggi per le elezioni comunali. La proposta ha ricevuto 11 voti a favore da Pd, Sel e Scelta civica, sui 27 della Commissione. Contrari 10 voti di Pdl, Lega e Gal, mentre sono state 4 le astensioni decisive, perché al Senato esse equivalgono al voto contrario, dell’ M5S e del gruppo Autonomie.

I RENZIANI AL LAVORO. Intanto la notizia però lascia una reale possibilità alla proposta a cui stanno lavorando i renziani, in primis il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti. È stato lo stesso sindaco di Firenze, Matteo Renzi, a spiegare qual è la sua linea:«Farò una proposta prima dell’8 dicembre, non si può andare verso il superporcellum ma bisogna proporre una legge che eviti il proporzionale che è la legittimazione permanente delle larghe intese». Ieri su richiesta del Pd si è deciso di rimandare la discussione a mercoledì prossimo, anche in attesa degli esiti del Consiglio nazionale del Pdl, da cui potrebbero arrivare importanti svolte.

 

 

 

 

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