La rivolta dei medici ha giuste ragioni, ma per cambiare le cose serve gratuità

Non è appena un problema di ore e retribuzione: ciò che vale è la presenza di una persona che c’è e non si sottrae alle domande del contesto e di coloro con cui collabora

Su Tempi di ottobre sono intervenuto sulle difficoltà del nostro Servizio sanitario e sul disagio in proposito di medici e infermieri. Mi permetto di insistere con particolare riguardo a una questione che mi sta a cuore, il cui valore, come vedremo, non è solo sanitario.

Nel citato articolo di ottobre non l’ho detto, ma i suoi contenuti mi sono stati dettati dalla partecipazione a una serie di assemblee con un buon numero di operatori sanitari, di varia professionalità e in maggioranza giovani, dai venticinque ai quarant’anni o poco più. Erano presenti anche colleghi più anziani, a volte di molto più anziani; i soliti appassionati che mi stupiscono perché non si stancano mai di intervenire e soprattutto di ascoltare. Le assemblee hanno avuto una frequenza più o meno trimestrale e sono state promosse da una fraternità ciellina, composta quasi esclusivamente da medici e infermieri, per l’appunto giovani, che hanno attratto i loro compagni p...

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