La Madonnina delle Grazie aveva proprio voglia di vedermi. Potevo deluderla?

Cari amici, vi voglio raccontare della mia visita al santuario di San Pietro in Silki, per andare a “trovare” la Madonnina delle Grazie, che per noi sassaresi ha un significato profondo. Vi racconto un po’ la storia, ma – datemi retta – quando venite a Sassari, andate tutti a trovarla, perché lei fa tanti miracoli. Durante la guerra del ’43, monsignor Arcangelo Mazzotti chiese alla Madonna di risparmiare Sassari dalle bombe. E la città fu risparmiata davvero! Solo una bomba cadde per caso sulla stazione, ma, quando passavano gli aerei, la città si velava e i bombardieri non la vedevano. Fu così che monsignor Mazzotti decise che l’ultima domenica di maggio ci sarebbe stata la processione per “sciogliere il voto” alla Madonna.

Così il sabato la Madonna è “trasferita” dai vigili e dalle massime autorità cittadine al duomo, e la domenica in processione ritorna al suo santuario. Il rito è molto sentito dai sassaresi e la folla è immensa. Martedì 29 siamo andati a trovare la Madonnina delle Grazie. La combriccola era a mia disposizione e ci siamo incamminati. Devo dire che non è stato facile, perché i marciapiedi sono in uno stato pietoso e, con nostro grande rischio, siamo passati sul selciato della metropolitana di superficie. A questo proposito invito il nostro bravo sindaco (che ogni tanto si distrae) a farsi un “giro” in carrozzina sul marciapiede in via De Nicola. La carrozzina gliela presto io, e poi mi darà ragione! Noi non possiamo fare il Camel Trophy ogni volta che usciamo, perdindirindina.

Appena siamo arrivati, ci siamo resi conto dell’invasione di ploaghesi! E io che mi “illudevo” di poter visitare le cappelle in santa pace e di vedere la Madonnina quasi da sola! La chiesa era strapiena di persone e ci si stava dentro come acciughe in barattolo. Allora Ginettino ha fatto un po’ di slalom e mi ha sistemata nella cappella di san Salvatore. Ero di fianco alla Madonnina e riuscivo a vederla bene. Dopo un po’, ho avuto bisogno di essere aspirata e mi hanno portato in sagrestia, e babbo (il dottor Vidili) mi voleva lasciare lì, forse perché aveva paura della folla. Ma io mi sono opposta. E che è? Mi portate fin qui e poi non mi fate vedere la Madonnina in faccia? Io mi arrabbio – e vabbè – ma pure la Madonnina si arrabbia se non mi vedete, lo sapete? Fate un po’ voi i vostri conti.

Al mio fianco c’era una vecchina che mi si è appiccicata come una cozza. Faceva certe facce da addolorata e si rivolgeva alla mia amica Ica, facendo a lei domande a raffica, come se io non capissi. Ma Ica l’ha stroncata ben bene sul nascere, anche perché iniziava la Messa. Per fortuna, sono riuscita a salvarmi da quella “patella”. Mi aveva veramente preso per uno scoglio.

Terminata la funzione, poiché volevo una fotografia dell’evento, siamo andati nella cappella di san Salvatore e abbiamo fatto qualche scatto in compagnia di un frate amico del babbo. Ma io ci tenevo ad avere un’immagine che mi ritraesse son la Madonnina e così – Dio lo benedica – muovendosi come l’Alberto Tomba dei tempi d’oro il dottor Vidili ha fatto un nuovo slalom fra la gente rimasta in chiesa portandomi proprio vicino alla statua e… “flash!” ho finalmente ottenuto quanto desiderato. Anche questa visita la custodirò nel cuore. Mentre uscivamo ho conosciuto don Tonino, il parroco di Ploaghe, che mi è sembrato un tipo davvero molto simpatico e in gamba.

Siamo quindi tornati a casa, facendo però un giro un po’ più largo (con relativi scossoni). Ma non ho protestato perché il mio “autista” Ginettino era “reduce” dal turno di notte ed era stanco. Anche io ero esausta, ma quando, arrivati a casa, Ginettino mi ha mostrato le foto e concordato una nuova uscita per vedere il roseto, mi sono un po’ ripresa. Cari amici, vi voglio dire che non importa se le strade sono sconnesse e se ci tocca subire qualche inconveniente. La nostra “ora d’aria” vale più di una manciata di medicine! Quindi usciamo il più possibile e reagiamo con tutte le nostre forze, perché rimanere inermi è inutile e non porta niente di buono. Ditelo a tutti i malati che conoscete, mi raccomando. Al resto, ci penserà la Madonnina delle Grazie.

Bacioni,
Susanna

Exit mobile version