The Brush Drawings, la gioia di vivere di Matisse

Ritornato nella sua città natale con gli schizzi eseguiti nell'arco di una vita intera, Henri Matisse ci trasporta nel suo mondo di inchiostro e di carta. All'interno del Palais Fénelon di Le Cateau-Cambrésis la mostra "The Brush Drawings" ci presenta i disegni di un pittore che con il minimo ha sempre cercato di dare il massimo

Si intitola “The Brush Drawings” ed è stata appena inaugurata al Palais Féneleon di Le Cateau-Cambrésis (Francia), sede del Musée Départemental Matisse, la bella retrospettiva che per la prima volta mette insieme gli schizzi dell’artista francese fauvista fautore della piu sincera joie de vivre (gioia di vivere): Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 31 dicembre 1869 – Nizza, 3 novembre 1954). Questi splendidi disegni, eseguiti nell’arco di un’intera vita – dai primi schizzi abbozzati tra le strade di Parigi nel 1900 con il compagno di studi Albert Marquet alla matura realizzazione nella Chapel de Vence dove, in una perfetta armonia tra i disegni monumentali e gli imprecisi ritagli di colore della vetrata, il pittore realizza una Madonna con Bambino e San Domenico circondati da fiori e una Via Crucis da lui stesso descritta come “la più profonda tragedia nella storia dell’umanità” – non hanno nulla da invidiare ai suoi ben noti oli su tela, come “La danza“, dove un gruppo di fanciulle dalla pelle rossa, tenendosi per mano su un prato verde, improvvisano un girotondo sotto un cielo che più blu non si può.

Ritratti, maschere, nature morte, sagome femminili sottilmente erotiche prendono forma sulla carta, delineati da un tracciato di linee più o meno spesse, ora morbide, ora nervose, ora decise. «Un segno è sufficiente ad evocare un volto» diceva l’artista il cui principale intento era quello di «dire il massimo con il minimo». Ed ecco i volti mascherati succedersi, a volte mescolati con ritagli di carta dipinti in gouache, uno dopo l’altro dagli anni Cinquanta in poi e i disegni di acrobati – come il “Grand Acrobat” del 1952 – che danno un ritmo di arabesco al candore della base che li accoglie. Disegnando e dipingendo al tempo stesso, Matisse raggiunse un’estrema semplicità lineare, un linguaggio plastico totalmente nuovo per l’arte occidentale e una riduzione cromatica così sottile che gli consentì di raggiungere in modo deciso la dimensione spirituale da lui tanto bramata.

Exit mobile version