L’Ue continua a importare volumi record di Gnl dalla Russia

Rispetto al 2021, prima dello scoppio della guerra, gli acquisti sono aumentati del 40 per cento. Mosca è il secondo fornitore di gas naturale liquido dell'Ue dopo gli Stati Uniti

La Russia è il secondo principale fornitore di Gas naturale liquido (Gnl) dell’Unione Europea dopo gli Stati Uniti nella prima metà del 2023. Lo rivelano i dati sugli acquisti raccolti da Kpler e processati dall’Ong ambientalista Global Witness. «È scioccante che i paesi dell’Ue abbiano lavorato così duramente per affrancarsi dalla dipendenza del gas russo, fornito via gasdotto, solo per rimpiazzarlo con il Gnl», dichiara al Financial Times un membro dell’organizzazione, Jonathan Noronha-Gant.

L’Ue aumenta le importazioni di Gnl russo

Da gennaio a luglio di quest’anno, l’Ue ha importato il 40 per cento di Gnl russo in più rispetto allo stesso periodo pre-guerra del 2021. Se la Cina resta il primo importatore dalla Russia, il secondo e il terzo sono Belgio e Spagna. I volumi acquistati nel 2023, 21,6 milioni di metri cubi, hanno un valore di 5,29 miliardi di euro e rappresentano il 16 per cento del Gnl importato nell’Ue tra gennaio e luglio.

Nel suo lungo elenco di sanzioni alla Russia, Bruxelles non ha mai incluso un divieto di importare gas. Ed è paradossale che tra i principali importatori di Gnl russo ci sia la Spagna, che esercita attualmente la presidenza del Consiglio e che insieme ad altri partner europei ha più volte criticato l’Ungheria per aver continuato a fare affari con Mosca.

L’incoerenza di chi critica l’Ungheria

Il ministro per l’Energia spagnolo, Teresa Ribera, ha dichiarato a marzo che l’importazione di Gnl dalla Russia andrebbe vietata tramite sanzioni, definendo gli acquisti ingenti del suo stesso governo da Mosca «assurdi». Interrompere la fornitura, secondo gli esperti, non danneggerebbe in realtà il paese di Vladimir Putin, che troverebbe facilmente altri acquirenti, mentre potrebbe innescare un nuovo shock energetico simile a quello dell’anno scorso.

La situazione resta ad ogni modo paradossale, se si considerano tutti gli sforzi effettuati dall’Ue per affrancarsi dalla dipendenza dal gas russo e per evitare di finanziare la guerra d’invasione di Putin contro l’Ucraina.

@LeoneGrotti

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