L’Armenia è come l’Ucraina. Ma a nessuno interessa

Ora l'Azerbaigian pretende otto villaggi armeni, senza offrire in cambio i territori di Erevan che occupa illegalmente. Pashinyan ammette: «Se non cediamo, ci invadono». La comunità internazionale non ha niente da dire?

L'appetito vien mangiando e il lupo azero è più vorace che mai. Dopo l'invasione e la conquista del Nagorno-Karabakh il 20 settembre, ora minaccia l'Armenia. Lo spettacolo nel Caucaso meridionale al quale il mondo sta assistendo, più o meno consapevolmente, è disarmante: una dittatura feroce, fomentata dall'odio etnico, che non rispetta diritti umani né civili in patria, si fa forte della sua superiorità militare e dell'indifferenza della comunità internazionale per minacciare impunemente un altro paese sovrano. Assomiglia tanto alla storia della guerra tra Russia e Ucraina, con la differenza che a nessuno, in questo caso, sembra interessare imporre il rispetto del diritto internazionale.
O i villaggi o la guerra
Ilham Aliyev pretende da circa un anno la restituzione di otto villaggi che al tempo dell'Unione Sovietica erano inclusi nella Repubblica socialista sovietica azera e che dagli anni '90 fanno parte dell'Armenia. Quattro di questi si trovano nella provincia nord-orientale arm...

Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.

Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:

Exit mobile version