L’inganno di Toni Negri

L'ex dirigente di Autonomia Operaia morto sabato scorso fu molto più (e molto peggio) di un "cattivo maestro". Violenza, rapine, attacchi ai cattolici in università, e il tradimento di chi gli aveva creduto


Su una parete al primo piano della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna per tutta la seconda metà degli anni Settanta si poteva leggere una grande scritta vergata con la vernice rossa di una bomboletta spray: «Sparare sui carramba non è reato. Fuori dalle galere i compagni di Argelato».
La fallita rapina a un portavalori dello zuccherificio Siiz conclusasi con l’omicidio del brigadiere Andrea Lombardini e il ferimento del carabiniere Gennaro Sciarretta nei pressi della località della provincia bolognese è il motivo principale per il quale il professor Toni Negri, docente di Filosofia politica dell’Università di Padova morto sabato scorso a Parigi e alto dirigente di Autonomia Operaia, – il gruppuscolo della sinistra extraparlamentare nel quale erano confluiti Potere Operaio e altri gruppi minori degli anni Sessanta –, è stato condannato a 12 anni di carcere dalla Corte d’Appello di Roma. La scritta alla facoltà di Lettere e Filosofia recava la firma “Aut....

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