Iene: «Non abbiamo mai lasciato intendere che Stamina funzioni». Scusate, avevamo capito male noi

Dopo le tante critiche ricevute e un mese e mezzo di stop, va in onda a mezzanotte un servizio delle Iene sul metodo Stamina in cui Golia cerca di scusarsi e giustificarsi per 30 minuti. Senza riuscirci

Scusate, avevamo capito male noi. Pensavamo che circa venti servizi partigiani sul caso Stamina infarciti di interviste a Davide Vannoni e Marino Andolina, di dichiarazioni di famiglie e medici secondo cui il metodo porta miglioramenti ai malati, di veri e propri interrogatori e prese per i fondelli di dottori ed esperti che hanno osato far notare che il “metodo” non ha alcun fondamento e forse fa anche male, significasse appoggiare Stamina. Invece avevamo capito male noi.

STAMINA A MEZZANOTTE. Ieri è tornata in onda dopo un mese e mezzo di stop la trasmissione Le Iene, che è così sicura dell’imparziale lavoro svolto da Giulio Golia in oltre un anno di lavoro sul caso Stamina, che ieri ha deciso di trasmettere il suo consueto servizio per ultimo, dopo quello sul twerkatore e John Travolta e lo show fantasma. Dopo oltre 20 minuti di riassuntone, che non fanno altro che dimostrare che Le Iene hanno effettivamente sponsorizzato fin dall’inizio i trattamenti Stamina, Golia dichiara: «Qualcuno ci ha pure accusato di aver sostenuto che il metodo Stamina funziona o di aver lasciato intendere questo». Scusate, avevamo capito male noi.

GOLIA SI SCUSA. Golia aggiunge: «Anche se nei nostri servizi abbiamo più volte chiarito la cosa, non vogliamo sfuggire alle responsabilità che abbiamo verso il nostro pubblico: e quindi diciamo che se solo uno dei nostri spettatori si è convinto che il metodo Stamina funzioni scientificamente o che secondo noi funzioni, gli chiediamo scusa. Non è questa la nostra convinzione e non è questo che volevamo comunicare». Scusate ancora quindi, avevamo capito male noi.

PICCOLE OMISSIONI. Golia ovviamente, in oltre 30 minuti di servizio, non ha trovato il tempo di dire al suo pubblico che i medici degli Spedali Civili di Brescia non ci stanno più a fare infusioni di cellule Stamina se non su ordine di un legale, che il trattamento di Vannoni per legge non può essere considerato cura compassionevole, che la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per presunto danno erariale, che in Svizzera il metodo di Vannoni era già stato bocciato nel 2011 per «l’opacità del protocollo di ricerca» e «l’inconsistenza scientifica», che Carlo Croce, primo tra i “Top italian scientists”, ritiene che «Vannoni vende fumo». Forse queste cose non sono importanti, avevamo capito male noi.

AVEVAMO CAPITO MALE. Non si può però ignorare che Mauro Ferrari, presidente del nuovo Comitato scientifico del ministero che valuterà Stamina, ha fatto ieri i complimenti alle Iene per la «chiarezza» e per il lavoro svolto. Ma come, Golia viene costretto a scusarsi per aver combinato un gran casino e Ferrari gli fa i complimenti, salvo stigmatizzare «gli aspetti negativi associati a questa asprezza e violenza nel dibattito»? Ma non gli viene il dubbio che siano stati proprio i servizi delle Iene (e non solo) a portare a «questa asprezza e violenza»? Noi, lo ripetiamo, avevamo capito male ma anche Ferrari ha capito davvero poco.

@LeoneGrotti

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