Ghisleri (Euromedia research): «Montezemolo punterà agli indecisi»

Intervista ad Alessandra Ghisleri (Euromedia Research), considerata la sondaggista più attendibile d'Italia: «Montezemolo deve decidere se si candida o no. Potrebbe puntare agli indecisi, che sono il 40 per cento. Il Pdl ora è al 25-26 per cento, il Pd al 27-28. Lega e Idv guadagnano voti»

L’annuncio, stavolta, sembrava quello buono. Luca Cordero di Montezemolo si candida per il 2013: lo avrebbe annunciato in una lettera pubblicata sul sito della sua associazione, Italiafutura, per gli auguri di Natale. Poche ore dopo è arrivata però la smentita: o meglio, sarebbe arrivata. Montezemolo si candida o no? Il condizionale per il momento resta d’obbligo. Tempi.it ha cercato di capire con Alessandra Ghisleri (Euromedia research) se e quali margini il presidente della Ferrari potrebbe avere se decidesse di mettersi in pista come futuro premier italiano. Per il momento, l’unico dato certo è che Italiafutura raccoglie 40 mila associati.

Quanto peserebbe in
voti Montezemelo, se si candidasse davvero?
«Non lo abbiamo testato ancora. Avevamo fatto un recente sondaggio sulla sua notorietà, che si aggirava al 70 per cento. Ma la dichiarazione di ieri cambia tutto e bisognerebbe approfondirla a parte, nei sondaggi, per avere davvero delle proiezioni sui voti. Il problema principale però è un altro. Ho subito letto una smentita sulla volontà di candidarsi. Anzitutto decida che cosa vuol fare. Poi possiamo capire che spazio potrebbe ritagliarsi».

In ogni caso la voce di una candidatura circola da molto tempo, e sicuramente lei avrà già cercato di farsi un’idea dei consensi che potrebbe riscuotere.
«La situazione politica si sta evolvendo, ci sono molte persone nuove, pensiamo solo alla squadra di governo, che si stanno facendo conoscere anche dal grande pubblico. Anche il rapporto tra i politici e i propri elettori è in continua evoluzione, con l’approvazione della manovra potrebbero cambiare molte cose. Innanzitutto, credo che sia importante ragionare su questo contesto di base. Detto ciò, oggi il vero partito di maggioranza è un partito di persone indecise anche solo sull’andare votare: nei miei dati si parla del 40 per cento, ma è un dato riscontrato anche dagli altri miei colleghi. E Montezemolo, ipotizzo, si rivolgerebbe proprio a loro. Non solo perché sono in tanti, ma anche perché riuscire a coinvolgere un elettorato in cerca di risposte potrebbe avere risvolti importanti. Questa è una mia illazione, però, non c’è nulla di certo al momento».

E per quanto riguarda i partiti politici? Cosa dicono gli ultimissimi sondaggi?
«Dai dati rilevati tra il 12 e il 13 dicembre si vede il Pdl al 25-26 per cento, il Pd è al 27-28 per cento e il Terzo Polo (come raggruppamento complessivo) tra l’11 e il 12 per cento. Inoltre c’è una crescita dei partiti d’opposizione, di circa 1 o 2 punti percentuali. Così la Lega passa oggi al 10 per cento e l’Idv all’8 per cento: ma si tratta al momento di un dato “drogato”, sia dallo status di opposizione, sia dalle recenti polemiche sull’articolo 18, che potrebbero aver spostato dei voti “momentanei”».

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