Formigoni: «Se Renzi vuole il nostro voto di fiducia, se lo deve conquistare»

Intervista al senatore di Ncd: «È stato brutale. Ora deve stendere insieme a noi due elenchi: uno delle cose da fare. L’altro delle cose da rinviare alla prossima legislatura»

Roberto Formigoni, senatore Ncd e presidente della Commissione agricoltura del Senato, non aspetta neppure la conclusione della direzione del Pd. «Il quadro è chiaro» dice a tempi.it l’ex presidente della Regione Lombardia. Il quadro è chiaro: la direzione Pd ringrazia Enrico Letta per il «notevole lavoro svolto» e gli dà il benservito per sostituirlo con «l’ambizione smisurata» (e rivendicata) di Matteo Renzi.

Formigoni, le è piaciuto il discorso di Renzi?
Brutale. Che in politica non è necessariamente un difetto. Perché certa politica dai modi troppo felpati porta danno e ha portato danno. In politica occorre chiarezza. Talvolta fino alla brutalità. Perciò, meglio una chiarezza brutale che una confusione totale. Dopo di che, brutalità per brutalità, noi di Ncd diciamo a Renzi: se pensi che il nostro voto sia garantito, bè, scordatelo.

Sta dicendo che andate all’opposizione con Forza Italia e Grillo?
No, sto dicendo che a Renzi noi diremo che, se vuole il nostro voto di fiducia, se lo deve conquistare.

Come?
Semplice. Con un programma alla tedesca, scritto nero su bianco, in cui ci siano dentro le cose da fare e quelle da non fare.

Cioè?
Cioè deve stendere insieme a noi due elenchi: uno delle cose da fare. L’altro delle cose da rinviare alla prossima legislatura.

Cosa ci deve essere scritto nel primo elenco?
Le cose da scrivere sono: primo capitolo, lavoro, cancellazione della legge Fornero, semplificazione burocratica, riduzione cuneo fiscale. Secondo, sostegno alla famiglia. Terzo, innovazione, cioè spianare la via ai giovani e al futuro del Paese.

E cosa non ci deve essere nel programma del governo Renzi?
Non ci dev’essere nulla a riguardo di questioni cosiddette eticamente sensibili. Chiaro no? Di unioni e matrimoni gay neanche a parlarne.

Ma le pare che Renzi sia un tipo da farsi condizionare da Ncd?
Renzi può pensarla come vuole. Però, anche la realtà dei numeri è brutale. E i numeri in parlamento dicono che se non c’è Ncd non c’è il governo. Perciò, Renzi dovrà passare dalla nostra sede, dalle nostre idee e dalle nostre condizioni se vuole la fiducia.

Allora facciamo questa ipotesi: Renzi vi manda a quel paese e si fa appoggiare da Sel e pezzi del M5S di Beppe Grillo.
Auguri e figli maschi. E comuqnue sia chiaro: per noi Sel è indigeribile. Grillo non se ne parla nemmeno. Altrimenti noi non ci stiamo. Questo è una legislatura nata sotto il segno della eccezionalità. Non sotto quello dei pesci. E’ un governo bipartisan per fare riforme, punto e stop.

E diciamo una parola su Letta, per il quale avete sacrificato l’unità con Silvio Berlusconi. La spiegazione che Renzi ha dato alla staffetta sembra si basi su questo assunto: sì, siete stati bravini, ma il bilancio del governo Letta è quello: «palude». Renzi ha usato questa precisa parola: «palude» e, «bisogna uscirne».
È vero, Letta si è lasciato ipnotizzare dallo sguardo del serpente, come direbbe Salgari. Dall’8 dicembre scorso, da che Renzi è stato eletto segretario Pd, Letta è entrato in catalessi.

@LuigiAmicone

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