Ferrara contro le millanterie dei media sul Papa. Sondaggio Famiglia Cristiana? «Mani pulite color di porpora»

Il secolarismo cerca di influenzare il Conclave. Secondo il direttore del Foglio, i media trovano "segrete" giustificazioni per il gesto di Benedetto XVI, nel tentativo di oscurare la Chiesa, abbassandola a «chiacchiericcio politicante»

Per Giuliano Ferrara, in questi giorni di fine pontificato, i media millantano di possedere informazioni segrete sulle motivazioni del gesto di Benedetto XVI per oscurare la figura della Chiesa e mettere le mani sulle decisioni che spettano al prossimo Conclave. Sul Foglio di oggi, il direttore condanna il giornalismo intellettualmente grossolano incapace di andare alla sostanza dell’annuncio del Papa e che abbassa la Chiesa al «chiacchiericcio politicante».

I MEDIA MILLANTANO. «I media non sanno alcunché, millantano, si fanno strumento di spifferatori e propalatori», perpetuatori di una «tradizione peccatrice secolare», scrive Ferrara. «Nell’era della comunicazione globale, che come ha ricordato Benedetto XVI deturpò anche il volto del Vaticano II, gli agguati e le imboscate diventano sistema, i leaks così leggeri e così poveri di contenuti diventano una maniera uniforme e obbligata, cialtrona e deprimente, di intendere le cose senza alternative di libertà».

REPUBBLICA E CORRIERE. I giornali più venduti di Italia, suggerisce Ferrara, non parlano all’intelligenza, ma si limitano a stuzzicare gli appetiti umani più superficiali. «Per le grandi firme come la De Gregorio di Repubblica o Franco del Corriere non contano le omelie di Ratzinger, la parabola avventurosa e vittoriosa di Giovanni Paolo II, la predicazione cristiana che cambia la storia d’Europa e del mondo, l’esercizio spirituale nella quiete biblica, la filosofia e la preghiera, la teologia e i grandi discorsi sullo spazio pubblico, sul diritto positivo e sulle sue basi di legittimità, come vivere, come decidere la politica, le cose dette a Ratisbona, ai Bernardins, al Bundestag, a Londra dalla più straordinaria figura di pensatore e omileta cristiano dai tempi del cardinale John H. Newman». «Per milioni di lettori, fedeli e laici», «i media devono abbassare la chiesa al loro livello, al chiacchiericcio politicante. Devono costitutivamente divorare la realtà ed esorcizzarla con i gargarismi del piccolo mistero di palazzo».

I RACCONTI MITOLOGICI SULLA CHIESA. La Chiesa è dipinta dai media «con mezzucci» che trasformano la sua storia in un compendio di «racconti mitologici», denuncia il direttore del Foglio. La sua figura tramandata alle future generazioni «è oscura», «è ermetica e lurida, è tutto quello che non puoi vedere né esperire». Questa, prosegue Ferrara «non è la chiesa che si può guardare con interesse e fiducia, che si interroga sulle grandi questioni antropologiche del mondo contemporaneo, non è il popolo di Dio che cerca nella sua fede la risposta a questioni decisive sulla vita, sulla scienza, sull’amore, sul matrimonio, sulla famiglia». Si tratta di un’altra Chiesa che vive soltanto nelle menti di chi la dipinge e la vede come gli gusta.

MANI PULITE COLOR DI PORPORA. «Il clero è in eterno sospetto, si adoperano le delazioni invalidanti anche con petizioni popolari tabloid (ma i paolini sono impazziti?) per escludere i cardinali dal diritto di eleggere il Papa in Conclave». «Mani pulite di color porpora». «Una vergogna che sa di pressione esterna», per Ferrara, «di limitazione della libertà di funzionamento dei corpi tradizionali della chiesa, di sfregio a tradizioni e protocolli che si sono affermati nei secoli e che sono sopravvissuti a tirannie, guerre, catastrofi storiche, drammi e spettacoli della città di Dio, della città dei due amori».

RISPONDERE ALL’ATTACCO SECOLARISTA. «Campagne di odio e di denuncia piene di deformazioni e di falsità, fino allo sventramento delle tombe dei padri del Concilio in Belgio, avevano messo la chiesa di Roma sulla difensiva». Ferrara e il Foglio, un anno fa, evocarono la possibilità di un abbandono del papa in questo spirito: «Il rilancio di tutta l’energia necessaria a rompere un assedio durato troppo a lungo». Ora, gli stessi assedianti tentano «di condizionare e sventrare, per dir così, anche il Conclave e l’elezione del successori di Pietro». Il direttore del Foglio si augura che la Chiesa riesca «a respingere in un dialogo adulto con il mondo l’ultima grande assalto secolarista sta al diritto di essere e di dirsi cristiani e cattolici».

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