L’emergenza non è quella che pensate

Tutti intorno a Draghi, certo. A patto però di non berci la narrativa per cui è tutta colpa del virus. L'emergenza è politica, non sanitaria

Il tema ripetuto che ritma la sinfonia di questi giorni è l’emergenza: che richiama alla responsabilità, alla condivisione, alla negoziazione, al mercanteggio, fino al saldo. L’emergenza che richiede la solidarietà nazionale a Draghi, il cui governo sarà sostenuto da tanti o tutti. Perché l’emergenza vuole, per il supremo interesse della Nazione, l’unità di tutti i partiti.

Questa narrativa è nuovamente foriera di drammatici macelli.

Ma di quale emergenza si parla? Di emergenza sanitaria? Forse, ma se questa fosse non dovrebbe essere al centro delle preoccupazioni del governo. Se non per quanto riguarda la sua gestione, che non sarebbe affatto politica, ma organizzativa. Sempre che si ammettesse ancora una emergenza sanitaria in corso.

Non è mio interesse argomentare su questo, ma taglio corto affermando – pronto in ogni sede a dimostrarlo in scienza e coscienza – che l’emergenza sanitaria sicuramente ha caratterizzato la prima ondata della pandemia. A seguire non si è mai trattato di emergenza ma di negligenza nel governare quanto era prevedibile, atteso e, poi, verificato. Quindi, di emergenza non si tratta neppure sul piano sanitario. Non più.

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Marco Lombardi, autore di questo articolo, è direttore del dipartimento di Sociologia e del centro di ricerca Itstime dell’Università cattolica del Sacro Cuore

Foto Ansa

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